L’indagine dell’Istituto Demoskopika ha palesato la crisi dei sindacati italiani, registrando come negli ultimi 2 anni le organizzazioni dei lavoratori abbiano perso quasi mezzo milione di iscritti.
Come riporta “Repubblica”, tra le varie sigle sindacali è la Cgil a registrare il maggiore decremento con un calo di ben 285mila iscritti, seguita dalla Cisl con meno 188mila tesserati. In controtendenza la Uil, che registra invece circa 26mila iscritti in più nell’ultimo biennio.
Nel dettaglio da fine 2015 a fine 2017, i tesserati hanno subito una contrazione di 447mila persone, di cui ben 293mila residenti (il 70%) nelle realtà regionali del Mezzogiorno.
L’indagine si è inoltre occupata di analizzare la partecipazione alle attività, per definire il tasso di appeal sindacale. Dall’indagine è emerso che le regioni più sfiduciate risultano il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Campania. Al contrario, in vetta a questa speciale classifica ci sono Basilicata, Toscana e Sicilia.
Il drastico calo degli iscritti è direttamente proporzionale a quello della partecipazione. Circa 574mila italiani over 13 anni, pari soltanto all’1,2% della popolazione di riferimento, hanno dichiarato di aver svolto attività sociale gratuita per un sindacato nel 2016, con un decremento di oltre il 9% rispetto all’anno precedente.
Articolo pubblicato il: 4 Settembre 2018 16:47