Gli esperti hanno studiato NicA2-J1 su topini dipendenti da nicotina, ottenendo ottimi risultati: grazie a questa molecola la nicotina presente nel loro sangue equivaleva al fumo di appena 1-2 sigarette anche se gli animali ne avevano assunto una quantità pari a quella di 20 sigarette.
Ha un meccanismo d’azione molto singolare. Funziona come una ‘forbice molecolare’, cioè un’enzima, in grado di spezzare la nicotina quando ancora è in circolo nel sangue, impedendole di raggiungere il cervello. Questa condizione indebolisce il meccanismo della dipendenza e il rischio di ricadute, visto che è proprio nel cervello che la nicotina instaura il meccanismo della dipendenza.
Il merito della scoperta è di Olivier George dello Scripps Research in California, che ha pubblicato i risultati ottenuti sui topi in un lavoro apparso su Science Advances. “Si tratta di un approccio davvero avvincente perché può ridurre la dipendenza da nicotina senza causare sindrome d’astinenza e perché funziona nel sangue e non nel cervello quindi con effetti collaterali potenzialmente minimi”, dichiara George.
Il 60% di chi prova una sigaretta prende il vizio, divenendo un fumatore abituale e il 75% di chi tenta di smettere ricade nel vizio a causa della dipendenza e dei sintomi di astinenza correlati alla cessazione del fumo.
Articolo pubblicato il: 23 Ottobre 2018 12:00