giovedì, Novembre 21, 2024

Sold out al Teatro Bolivar per “La Nuova Compagnia Di Canto Popolare”

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Gabriella Monaco
Gabriella Monacohttp://www.2anews.it
Redattrice laureata in 'Lettere Moderne'. Appassionata di Scrittura, Arte, Viaggi e Serie tv."

Al Teatro Bolivar è sold out per “La Nuova Compagnia Di Canto Popolare” con “Anima di Terra Tour – Concerto di Natale”.

Al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, sabato 23 dicembre, alle ore 21.00, è già sold out per “La Nuova Compagnia Di Canto Popolare” in “Anima di Terra Tour – Concerto di Natale”. Saranno sul palco: Fausta Vetere, Gianni Lamagna, Michele Signore, Pasquale Ziccardi, Carmine Bruno, Marino Sorrentino e Umberto Maisto.

Lo spettacolo “Anima di Terra Tour” parte da lontano. Nel 1520 Magellano, circumnavigando le coste meridionali dell’Argentina a bordo della nave Trinidad, vide dei fuochi lungo la costa e chiamò quelle terre “terre dei fuochi”. Questi erano stati accesi dagli indigeni del posto, abituati a raccogliersi intorno a grandi falò al di fuori delle loro capanne, innanzitutto per proteggersi dal freddo, ma anche perché, attraverso il fumo e le scintille, le loro preghiere avrebbero più facilmente raggiunto il cielo e quindi le divinità.

Qui in Campania, quando si accendono i fuochi durante una festività o una ricorrenza religiosa, il legno – bruciando – restituisce al cielo (secondo una credenza popolare) l’anima della pianta e protegge da influenze negative. Anche da noi questi fuochi sono sempre gli stessi da millenni e assolvono al compito di trasportare le preghiere dei devoti nel cielo.

Oggi il fascino di questa credenza popolare ha ceduto il passo, qui in Campania, ad una accezione denigratoria, in quanto l’espressione “terra dei fuochi” è divenuta sinonimo di “inferno” per i tristi fatti di cronaca che tutti conoscono: a bruciare non è più il legno, bensì i rifiuti. Tuttavia, la nostra regione è anche una terra di “suoni”, terra che attraverso la sua arte e, soprattutto, la sua musica ha esportato storia e cultura, diventando nei secoli un punto di riferimento imprescindibile.

Il concerto prevede brani della nostra tradizione e della nostra terra a cui si aggiungeranno quelli della tradizione natalizia che hanno caratterizzato la NCCP nel tempo. Così saranno le note, e non più i contemporanei fuochi, a veicolare i nostri sogni o le nostre preghiere, affinché salgano nitidi verso il cielo.

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