martedì, Novembre 19, 2024

Soldi falsi tra Italia e Francia, sgominata una banda: 22 arresti

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Caserta: 22 gli specialisti arrestati (di cui 13 italiani) per la produzione di soldi falsi tra Campania e Francia.

22 persone (di cui 13 italiani) sono state arrestate per aver creato un’organizzazione che produceva e smerciava soldi falsi. Come riporta “Il Mattino”, si tratta di specialisti nella falsificazione di denaro, dotati di strumenti sofisticati (come computer e stampanti ad alta risoluzione, rotoli di nastro termico usato al posto della filigrana) e con i contatti giusti per poter smerciare i soldi in Italia e in Francia.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, insieme alle autorità di Nancy e Nanterre, hanno chiesto e ottenuto le misure cautelari per eseguire le quali sono entrati in azione i Carabinieri della compagnia di Capua, del Nucleo investigativo di Caserta e gli uomini dell’Interpol e dell’Europol. L’indagine, da quanto emerso, è il frutto di una sinergia che ha visto impegnati gli inquirenti in due dei Paesi in cima alla lista europea in campo di contraffazione di banconote.Soldi falsi tra Italia e Francia, sgominata una banda: 22 arresti L’Italia è prima anche per il ruolo svolto dal famigerato Napoli Group, le cui banconote sono considerate le più vicine a quelle coniate dagli Stati membri. Nel corso delle indagini, sono state ritrovate banconote contraffatte e facilmente passabili per autentiche per un totale di 100mila euro. Per l’accusa, il denaro veniva smerciato sia in Italia che in Francia grazie a un patto esistente tra i due gruppi che agivano in sinergia da diverso tempo.

Alcuni degli arrestati sono nel giro da più di dieci anni, e non solo nella falsificazione di denaro. Uno di loro fu arrestato nel 2003 perché gestiva una tipografia a Mugnano, trasformata in una vera e propria centrale di documenti di soggiorno falsi. Un anno fa, un altro fu invece coinvolto a Olbia in un’operazione che sgominò una banda che usava documenti falsi per ottenere prestiti.

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