La sonda spaziale Juno è in orbita dal 2016 dopo un viaggio durato 5 anni. Tutti gli aggiornamenti con le ultime notizie.
Aggiornamento in data 23 luglio 2022 h. 00,15
Si chiama Jovian Vortex Hunter ed è l’iniziativa più recente di Citizen science presente sulla piattaforma Zooniverse, la più grande al mondo per i progetti di ricerca partecipata. I cittadini scienziati possono aiutare gli astrofisici a classificare i vortici dell’atmosfera di Giove in decine di migliaia di immagini scattate dalla sonda Juno della Nasa.
Aggiornamento in data 19 luglio 2021 h.15,00
Il ruolo di XMM-Newton e Juno – la causa delle aurore di Giove
Il lavoro di squadra di questi due strumenti è stato prezioso per aggiungere un nuovo tassello nella comprensione dei fenomeni del nostro sistema solare. Il telescopio dell’ESA XMM-Newton, in orbita attorno alla Terra nel 1999, ha osservato Giove alle lunghezze d’onda dei raggi X, fornendo informazioni sulla durata delle pulsazioni delle sue aurore. La sonda spaziale delle NASA Juno, invece, ha raccolto dati in situ, orbitando attorno ad entrambi i poli del pianeta gigante.
Gli ioni del vento solare, colpendo e comprimendo il campo magnetico di Giove, scaldano le particelle che vi sono intrappolate, innescando la formazione delle cosiddette onde di ciclotrone ionico elettromagnetico (ElectronMagnetic Ion Cyclotron Waves). Le particelle cariche “surfano” in queste onde per milioni di chilometri nello spazio, sbattendo infine contro l’atmosfera gioviana e dando vita ai bagliori delle aurore pulsanti. (fonte astrospace.it)
Aggiornamento in data 9 giugno 2021 h. 14,00
Il 7 giugno la sonda Juno ha percorso un avvicinamento record alla superficie di Ganimede, il più grande satellite di Giove, e ora la NASA ha finalmente condiviso su Instagram le prime foto e informazioni sull’operazione. I due scatti sono incredibili per quanto riguarda i dettagli visibili e sono stati scattati tramite gli strumenti imager Junocam e la fotocamera Stellar Reference Unit.
Al momento le foto sono in bianco e nero ma presto la NASA condividerà le versioni a colori una volta che gli altri scatti con profili RGB arriveranno ai tecnici del JPL.
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Aggiornamento in data 9 aprile ore 17,30
Le ultime immagini di Giove pubblicate dalla Nasa. Giove e Saturno si allineano con la Luna per una perfetta foto di famiglia il 6 aprile. E’ visibile in basso a sud-est durante l’ora prima dell’alba.
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Aggiornamento in data 9 marzo – h. 18,15
La sonda spaziale Juno porta con sé anche una placca dedicata a Galileo Galilei, fornita dall’Agenzia Spaziale Italiana. Questa è una copia in alluminio dell’originale manoscritto in cui Galileo ha descritto per la prima volta le quattro lune galileiane di Giove. Oltre a questo porta anche tre figurine LEGO, che rappresentano Galileo, Giove e sua moglie Giunone (Juno).
Dal Monte Olimpo, Giunone è riuscita a guardare attraverso le nubi e capire la vera natura di suo marito, la sonda Juno spera di riuscire a fare lo stesso con il più grande gigante gassoso del Sistema Solare. Le tre figurine sono state costruite in alluminio invece della solita plastica dei LEGO per permettere loro di durare a lungo durante il volo spaziale.
Aggiornamento in data 21 gennaio 2021 – h. 18,00
La missione della sonda Juno della Nasa intorno a Giove proseguirà per altri 5 anni. Per la precisione il progetto è stato prolungato per altri quattro anni e nove mesi. La sonda della NASA Juno che dal 2016 si trova nell’orbita polare del più grande pianeta del Sistema Solare: Giove.
La sonda Juno e il team di missione – ricordando Asi, Inaf e Sapienzain una nota – hanno fatto scoperte sulla struttura interna, sul campo magnetico e sulla magnetosfera di Giove e hanno compreso che le sue dinamiche atmosferiche sono molto più complesse di quanto gli scienziati pensassero in precedenza.
Aggiornamento in data 1 dicembre 2020 – h. 22,00
Il video con le immagini di Giove scattate dalla navicella spaziale Juno della NASA. Nello straordinario video ci sono 41 immagini scattate il 2 giugno e offrono un assaggio di ciò che vedremmo se fossimo in grado sorvolare Giove.
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Aggiornamento in data 15 luglio 2020 – ore 22,00
L’astronomo dilettante Clyde Foster ha spiato una nuova funzione nelle nuvole di Giove, ha catturato uno sguardo dettagliato a “Clyde’s Spot” (l’area di forma ovale al centro di questa immagine) quando ho ingrandito solo due giorni dopo. (da Instagram ‘nasajuno’)
La seconda immagine mostra Giove catturato da un telescopio terrestre e la traiettoria approssimativa del veicolo spaziale Juno mentre ingrandiva vicino al pianeta, viaggiando da nord a sud.
Aggiornamento in data 28 giugno – ore 21,44
Arrivano le ultime notizie della Sonda Spaziale Juno grazie ad una foto spettacolare (in basso). Strisce da corsa: Giove è enorme, ma fa una rotazione completa in sole 10 ore. Questo crea potenti flussi di jet che dividono le sue nuvole in bande distintive, come si vede in questa straordinaria immagine di JunoCam elaborata dallo scienziato cittadino David Marriott.
Aggiornamento in data 6 maggio 2019 – ore 21,30
Continua la collaborazione della Nasa con Citizen Science che invia immagini grezze di Giove a persone di talento in tutto il mondo e le trasformano in tutto, da immagini scientifiche dettagliate a bellissime opere d’arte. Ecco un esempio:
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Aggiornamento in data 5 marzo 2019 – ore 10,00
La nuova immagine inviata da Juno mostra delle nuvole vorticose che circondano la regione di Giove denominata “Jet N6“. L’immagine è stata scattata lo scorso 12 Febbraio alle 9:20, quando la navicella spaziale ha eseguito il suo diciottesimo passaggio ravvicinato del pianeta gassoso.
Juno ha acquisito le immagini a circa 13.000 chilometri di distanza dalle nuvole del pianeta.La ricostruzione dello scatto è stata effettuata da Kevin M. Gill.
Aggiornamento in data 26 ottobre 2018 – ore 16,45
Juno, ecco la “chiatta marrone”
Grazie alla JunoCam della missione Juno della NASA, lo scienziato Kevin M. Gill ha creato quest’immagine a colori. L’astronave era a 7,425 miglia (11,950 km) dalle nuvole di Giove e ad una latitudine sud di circa 22 gradi quando ha fotografato questa immagine 2+6 alle 9:26 del pomeriggio.
In questa foto c’è la formazione meteorologica chiamata chiatta marrone (brown barge) che si può intravedere dall’emisfero australe di Giove. L’ovale lungo e scuro che si può visionare dalla fotografia è una regione ciclonica mozzafiato. Le chiatte brune di solito si dissolvono quando la banda di nubi si distribuisce all’interno della massiccia atmosfera gioviana. Le formazioni sono a volte difficili da vedere, perché i loro colori possono fondersi con il materiale che li circonda.
Aggiornamento in data 17 ottobre 2018 – ore 11,30
In un recente flyby attorno a Giove, la sonda spaziale Juno della NASA ha catturato uno spettacolare sistema vorticoso nell’ emisfero sud del pianeta. Una foto spettacolare e unica.
Lo scienziato Gerald Eichstädt ha creato questa immagine utilizzando i dati ottenuti dalla JunoCam della sonda. Questa immagine, ottenuta dopo un’elaborazione che ne ha accentuato i colori, è stata scattata alle 22:13 EDT ( le quattro del mattino in italia).
Aggiornamento in data 13 settembre – ore 19,00
Gli scienziati della Nasa hanno studiato le differenze tra il campo magnetico di Giove e quello del pianeta Terra. Naturalmente la scoperta, pubblicata su Nature, è stata possibile grazie all’utilizzo dei dati provenienti dalla sonda Juno.
Sulla Terra, le linee di forza del campo magnetico escono dal polo nord e rientrano nel polo sud. Su Giove, la situazione è molto diversa: le linee emergono dall’emisfero settentrionale e rientrano in due punti differenti, al polo sud e in un’area nei pressi dell’equatore.
Un’altra differenza tra il nostro pianeta e Giove riguarda l’origine dei campi magnetici: mentre quello terrestre è generato dalla sua dinamo interna – il movimento vorticoso dei fluidi elettricamente conduttivi nel nucleo – quello di Giove secondo il parere degli scienziati è composto da elio e idrogeno, elementi poco conduttivi.
Aggiornamento in data 27 agosto – ore 11,00
Ecco le ultime immagini inviate da Juno
Sono arrivate le ultime foto prese dall’orbiter Juno, che è in missione sul sistema Giove, sono state unite in time-lapse che mostra varie prospettive dell’emisfero nord del pianeta. La sequenza degli scatti è visibile nell’immagine che trovate sotto la news e sono state postate dalla Nasa sul profilo Instagram. Si vedono i colori che sono stati migliorati rispetto alle foto originali della sonda.
Aggiornamento in data 2 agosto, ore 17.00
Juno, scoperto nuovo vulcano su una delle lune di Giove
La sonda Juno ha scoperto un nuovo vulcano su Io, una delle lune del pianeta Giove. La scoperta è stata fatta dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), grazie a uno dei due strumenti a bordo della sonda spaziale Juno denominato Jiram (Jovian infrared auroral mapper), finanziato dall’Asi, Agenzia Spaziale Italiana e realizzato da Leonardo-Finmeccanica.
Secondo gli esperti, su Io sono presenti oltre 400 vulcani attivi, 150 dei quali già osservati dalle missioni della Nasa che hanno studiato il sistema di Giove (Voyager 1 e 2, Galileo, Cassini e New Horizons) insieme alle osservazioni a terra. Almeno 250 sono quindi quelli ancora in attesa di essere scoperti e hanno localizzato oltre 150 vulcani attivi su Io, ma gli scienziati stimano che altri 250 sono in attesa di essere scoperti. Il nuovo vulcano “potrebbe avere una struttura simile a una grande caldera, sconosciuta su Io prima d’ora“, commenta a “Repubblica” Alessandro Mura, ricercatore dell’Inaf di Roma e vice responsabile di Jiram. Lo strumento è stato progettato per studiare le aurore gioviane, ma i ricercatori dell’Inaf hanno deciso di orientarlo verso Io, per cui i dati a infrarossi, raccolti da Jiram lo scorso 16 dicembre 2017 quando la sonda era a circa 470mila chilometri da Io, hanno mostrato il nuovo vulcano.
Aggiornamento del 13 luglio 2018 ore 10,22
Juno svela i segreti delle aurore di Giove
Fino ad oggi si sapeva che le aurore di Giove sono simili a quelle della Terra. Ma è stata scoperta una particolarità grazie alle immagini inviate da Juno: le lune di Giove, che sono almeno quattro più quelle minori, perturbano queste aurore e causano dei segnali ulteriori.
I ricercatori della Nasa hanno scoperto che quei puntini visibili dalla Terra sono in realtà delle tracce molto complesse che hanno una loro struttura, molto complicata, che assomiglia alla scia che viene lasciata da una barca.
Questo vuol dire che queste lune che girano intorno a Giove hanno in realtà un’interazione molto più complicata.
La luna Io, che non ha un campo magnetico, lascia una traccia come se fosse un ostacolo in un fiume. Ganimede invece, che e’ l’unica luna del sistema solare che ha un campo magnetico interno, proietta su Giove l’ombra del suo campo magnetico, la sua magnetosfera, e quindi su Giove è possibile vedere come è fatta la magnetosfera di Ganimede.
Aggiornamento del 30 giugno 2018 ore 11,30 (Antonella Amato)
L’immagine di cui sopra è una delle ultime pubblicata dalla NASA. Come l’agenzia spaziale ha detto sul suo blog ufficiale, l’immagine è stata catturata ad una distanza di circa 9.600 miglia sopra la superficie delle nuvole, pari a circa 15,4 mila chilometri, quota inferiore rispetto alla maggior parte dei satelliti sotto l’orbita terrestre geostazionaria.
E’ STATA PARAGONATA AD UN DIPINTO DI VAN GOGH
“Cinture di nubi vorticose e mulinelli tumultuosi nell’emisfero nord di Giove sono visti in questa immagine della parte superiore alle nuvole sul pianeta dal nostro veicolo spaziale Juno“, spiega la NASA nella sua pubblicazione su Instagram.
Osservando l’immagine vediamo un materiale di nubi più scure che è più profondo nell’atmosfera di Giove, mentre quello delle nuvole luminose è più alto. Le nuvole luminose sono probabilmente composte di ammoniaca e acqua, mescolate con ingredienti chimici sconosciuti. Un ovale luminoso nel centro inferiore spicca nella scena ripresa dalla sonda. Questo appare uniformemente bianco nelle osservazioni dei telescopi terrestri.
La sonda spaziale Juno è in orbita dal 2016, fornendoci tante immagini di Giove. Juno è entrata in orbita dopo un viaggio incredibile fino al più grande pianeta del sistema solare: considerato il movimento dei pianeti, la minima distanza Terra-Giove è pari a 588 milioni di chilometri, impiegando 5 anni per completare il viaggio.
Il sito Esquire.com riporta alcune curiosità sulla celebre sonda spaziale.
Guardare oltre le nuvole
Essa prende il nome da Giunone, la dea romana (Era nell’antica Grecia) che poteva vedere attraverso le nuvole: la stessa cosa riesce alla sonda, che riesce a vedere ciò che si trova sotto le meravigliose cime delle nuvole turbinose di Giove.
E nella mitologia, Giove (Zeus) gettò un velo di nuvole attorno a sé per nascondere le sue scappatelle, ma sua moglie Giunone riuscì a sbirciare attraverso la coltre e a vederlo.
La Sonda Spaziale Juno e i Lego nello spazio
Tre figure in forma di pupazzetti Lego, realizzate in alluminio, viaggiano sulla sonda. Una è l’astronomo italiano Galileo, noto per aver scoperto le quattro grandi lune di Giove. Gli altri due sono appunto Giunone e Giove. La Giunone versione Lego porta con sé una lente d’ingrandimento, che sottolinea la sua ricerca della verità.
Giove tiene in mano un fulmine e Galileo ha in mano un telescopio e un mini-Giove (pianeta). La Lego ha voluto così sensibilizzare i più piccoli alla ricerca scientifica in campo astronomico, realizzando anche un sito dedicato a tale materia.
L’esploratore a energia solare
Juno è l’esploratore a energia solare più distante dell’umanità. Normalmente, le sonde nello spazio si muovono grazie a una fonte di energia radioattiva, ma Juno conta su tre pannelli solari per raccogliere l’energia del sole. Ognuno di questi pannelli è lungo 29 piedi (8,9 metri) e copre 256 piedi quadrati (circa 24 metri quadrati).
Juno può usare l’energia solare perché i suoi nove strumenti scientifici sono estremamente efficienti dal punto di vista energetico e la sua orbita attorno a Giove non la porta mai nella zona d’ombra del pianeta.
La Sonda Spaziale Juno, “il tuffo finale” su Giove
La sonda spaziale Juno è programmata per terminare la sua vita immergendosi in Giove. Dato che Giove è un pianeta gassoso infatti, non si può parlare di impatto o di schianto, ma certo non si tratta di un avvenimento “piacevole”.
Tuttavia, non sarà la prima astronave a morire all’interno di Giove: la sonda spaziale Galileo, che orbitò attorno al pianeta gigante tra il 1995 e il 2003, ha concluso la sua missione in modo altrettanto drammatico.
Juno, c’è un nucleo solido in Giove?
Giunone cerca di capire se Giove ha un nucleo. Gli scienziati non sanno se c’è una superficie solida e rocciosa che si nasconde sotto tutte quelle belle macchie e bande. Le teorie prevalenti suggeriscono che forse il pianeta ha un nucleo costituito da idrogeno metallico vorticoso.
Sonda Spaziale Juno, la tempesta sta per finire
In una delle ultime rilevazioni, passando a poche migliaia di chilometri dall’atmosfera gioviana, Juno ha mostrato immagini della macchia rossa, quella specie di occhio che si vede in tutte le raffigurazioni di Giove, e che è osservabile anche con un telescopio amatoriale.
Gli scienziati hanno dedotto che quella formazione, che è la più grande tempesta in corso nel sistema solare, e che va avanti da minimo tre secoli, si sta riducendo.
A fine ‘800 era pari a 4 volte la Terra, nel 1979 appena il doppio, ora poco più grande di un diametro terrestre. E tra qualche decina d’anni potrebbe essere solo un ricordo.