di Maria Sordino – Sonita Alizadeh è un’attivista, una rapper e una ragazza afghana. Canta per denunciare le ingiustizie che subiscono le donne nel suo Paese e spera di poter cambiare il loro destino.
Oggi studia negli Stati Uniti, suona ai concerti rap e combatte per tutte le coetanee meno fortunate di lei. E’ stata ospite della puntata di Storie Vere condotta da Eleonora Daniele andata in onda su Rai Uno il 27/10/2017.
Anche lei era stata a sua volta una sposa bambina: nei paesi dove le bambine vengono vendute, l’amore all’interno della famiglia è forte, ma lo è anche la povertà e la tradizione e spesso le madri sono obbligate a chiudere gli occhi all’amore, perché non conoscono un’altra strada, come racconta Sonita.
Di lì a poco ha composto un pezzo rap, Dokhtar Forooshi (Figlie in vendita), con cui ha gridato la sua rabbia al web: la guerra e il regime talebano da cui è scappata, la condizione di rifugiata e il lavoro minorile cui è costretta per sopravvivere, inseguendo il sogno di diventare una cantante rap. Il suo dolore è stato ascoltato da una regista che ha voluto raccontarne la storia con un video e ha permesso così che le sue parole diventassero un simbolo, un’arma, per raccontare la storia di una generazione, la storia delle donne indifese dell’Afghanistan.
“Lascia che ti bisbigli le mie parole, affinché nessuno mi possa sentire mentre racconto della vendita di bambine, la mia voce non deve essere ascoltata, perché è contro la sharia, le donne devono restare in silenzio, è questa la tradizione nella nostra città.”
Grazie alla sua musica, Sonita ha fondato una sua organizzazione, Sonita’s dream, con l’obiettivo di supportare economicamente quelle famiglie che, come la sua, si trovano costrette dalla povertà a vendere le proprie figlie a un’usanza disumana.
Articolo pubblicato il: 29 Ottobre 2017 16:39