venerdì, Novembre 22, 2024

Sorrento, misura cautelare per un 17enne: aveva massacrato coetaneo con un casco

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Sorrento: misura cautelare per un 17enne (collocato in una comunità di recupero) dopo che lo scorso 6 settembre aveva massacrato un coetaneo per futili motivi.

I Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni di Napoli nei confronti di un 17enne della Penisola Sorrentina, gravemente indiziato di lesioni personali gravi nei confronti di un coetaneo.

I fatti risalgono alla tarda serata del 6 settembre scorso, quando i carabinieri della Sezione Radiomobile di Sorrento intervenivano presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, dove era stato trasportato un ragazzo in gravissime condizioni per lesioni al viso e fratture multiple alle ossa facciali. I medici diagnosticavano immediatamente la prognosi riservata e disponevano il trasferimento del ferito presso il Reparto di chirurgia maxillo facciale Federico II di Napoli.Sorrento, misura cautelare per un 17enne: aveva massacrato coetaneo con un casco La notizia acquisita nell’immediato dai Carabinieri del Pronto Intervento, riferiva essersi trattato un’aggressione dai tratti eccezionalmente cruenti avvenuta in Piazza Angelina Lauro di Sorrento. Già dalle prime indagini emergeva l’identità del 17enne quale presunto autore. Nelle settimane a seguire, grazie alla certosina raccolta di indizi e testimonianze effettuata dai militari della Sezione Radiomobile di Sorrento, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica per i Minorenni di Napoli, si poteva ricostruire con precisione l’accaduto. In pratica, la sera del ferimento, il giovane destinatario della misura si avvicinava al coetaneo e, per futili motivi, lo colpiva violentemente al volto con il casco, ferendolo così gravemente da farlo stramazzare a terra privo di sensi.

La gravità del quadro indiziario complessivo induceva l’Autorità Giudiziaria Minorile a richiedere e ottenere un’incisiva misura cautelare nei confronti dell’indagato, cioè l’allontanamento dalla famiglia e il collocamento del minore in una comunità di recupero.

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