martedì, Dicembre 24, 2024

Sorrento, nuovo caso di droga dello stupro: due arresti

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Napoli: un 56enne (proprietario di un ristorante a Sorrento) e una 23enne avrebbero drogato una giovane donna costringendola ad avere rapporti sessuali con l’uomo.

Un uomo di 56 anni (titolare di un ristorante a Sorrento) e la sua complice (una 23enne) sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e cessione di sostanza stupefacente: il provvedimento è stato disposto dal gip del tribunale di Torre Annunziata.

Secondo le indagini, i due avrebbero somministrato cocaina e ‘GHB’ (la tristemente famosa droga dello stupro) a una giovane donna, per indurla ad avere rapporti sessuali con l’uomo. E proprio nel ristorante di proprietà del 56enne sarebbe avvenuta la violenza sessuale.

Gli inquirenti sospettano inoltre che nel locale ci sia un sistematico giro di droga tra il titolare e i frequentatori.

Meta di Sorrento, stupro a turista inglese: processo inizia il 13 dicembre

Il caso di cronaca di oggi è avvenuto non lontano da Meta di Sorrento, dove due anni fa all’interno di un hotel vi sarebbe stato lo stupro di una 50enne turista inglese da parte di alcuni uomini (tra cui due dipendenti dell’albergo), dopo che questi le avevano fatto assumere la droga dello stupro (messa in un drink). Le foto e i video della violenza sarebbero poi stati diffusi attraverso una chat di WhatsApp.Sorrento, nuovo caso di droga dello stupro: due arresti Come riporta “Il Mattino”, la prima udienza del processo è prevista per il 13 dicembre. A giudizio andranno cinque persone, rimaste in carcere dal 14 maggio al 25 ottobre scorso, giorno in cui il Riesame ha concesso loro i domiciliari. I pm hanno già chiesto di ascoltare la figlia della presunta vittima, un consulente e gli uomini delle forze dell’ordine che nel 2016 raccolsero la denuncia della 50enne. Sono circa 30, invece, i testimoni che la difesa ha citato con l’obiettivo di smontare la tesi della Procura.

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