sabato, Dicembre 21, 2024

Sperimentazione anticancro: premiata Marilina Piccirillo oncologa napoletana

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Maria Sordino
Maria Sordinohttps://www.2anews.it
Maria Sordino - cura la pagina della sanità, sociale, attualità, è laureata in Scienze Biologiche, scrittrice.

Marilina Piccirillo, giovane ricercatrice dell’Istituto dei tumori di Napoli, riceverà a Toronto, in Canada, il premio 2018 del Cancer Trials Group Canadese, prestigiosa istituzione da anni in prima linea nella sperimentazione anticancro con nuovi trattamenti.

Nata a Gragnano, Marilina Piccirillo è una giovane oncologa: il 27 aprile riceverà a Toronto il premio 2018 del Cancer Trials Group Canadese, prestigiosa istituzione da anni in prima linea nella sperimentazione clinica di nuovi trattamenti anticancro. La giovane ricercatrice, insieme al team dell’Unità Sperimentazioni Cliniche dell’Istituto Pascale, diretta da Francesco Perrone, è la coordinatrice, a livello internazionale, di uno studio all’avanguardia per il trattamento del mesotelioma pleurico con uno dei più promettenti farmaci immunoterapici oggi disponibili, il pembrolizumab. Collaborano allo studio ricercatori di vari Istituti oncologici italiani ma anche canadesi e, a breve, ricercatori inglesi. 

Sperimentazione anticancro: premiata Marilina Piccirillo oncologa napoletanaMarilina Piccirillo, la sperimentazione anticancro

«Il mesotelioma – dice Marilina Piccirillo – è un tumore piuttosto raro, ma con grande rilevanza sociale poiché causato dall’esposizione all’amianto. Siamo riusciti a costruire un network dei centri di oncologia Italiani localizzati nelle aree più a rischio per questo tumore. Contiamo di giungere ai primi risultati e, quindi, alla conclusione della ricerca, nel giro dei prossimi due anni. La nostra speranza ovviamente è che l’immunoterapia dia i risultati auspicati e possa diventare un’arma in più contro una malattia che è ancora oggi molto difficile da trattare con successo».

Sperimentazione anticancro in Italia

Solo in Italia sono più di seimila coloro che perdono la vita ogni anno per malattie correlate all’amianto, a cui si aggiungono decine di migliaia di nuovi malati. Il trend del numero di nuovi casi è in costante aumento e lo sarà anche nei prossimi anni. Il mesotelioma, infatti, può manifestarsi anche a distanza di 40-50 anni dalla prima esposizione alle polveri e fibre di amianto. Poiché il periodo di più intenso utilizzo e di più elevata esposizione è stato dal 1960 al 1985 l’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, prevede che il presumibile picco delle patologie asbesto-correlate e in particolare dei mesoteliomi, si verificherà tra il 2020 ed il 2030. Una condizione che, nella totale assenza di validi strumenti di prevenzione primaria e di efficace prevenzione tecnica, innescherà una vera e propria epidemia di patologie asbesto-correlate.

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