lunedì, Novembre 25, 2024

Spiagge libere, male la Campania: soltanto il 33% del litorale è free

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Legambiente: pubblicato il report 2019 con i dati sulle spiagge italiane. In Campania solo il 33% del litorale non è a pagamento.

Il report Spiagge 2019 di Legambiente fa emergere dati netti su spiagge libere e concessioni in Campania. Solo il 33% del litorale non è a pagamento, 3967 sono le concessioni demaniali marittime (di cui 916 sono per stabilimenti balneari, 137 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici), con oltre il 7% delle coste interdetto alla balneazione per inquinamento. Un caso limite è quello di Mondragone, dove su 8,4 km di costa sono presenti ben 51 stabilimenti pari al 54 % di costa occupata.

Quando si parla di spiagge e concessioni non si dovrebbe parlare solo di Bolkestein come si fa in Italia – commenta a “Il Mattino” Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – Si dovrebbe invece cominciare a ragionare su come valorizzare queste straordinarie potenzialità e come affrontare i problemi trovando soluzioni innovative, come fanno già molti Paesi europei dove si è scelto di premiare le imprese locali che scommettono sulla qualità e al contempo garantire che una parte maggioritaria delle spiagge sia garantita per la libera fruizione.Spiagge libere, male la Campania: soltanto il 33% del litorale è free La sfida che vogliamo lanciare ai balneari è di ragionare insieme sul futuro delle spiagge italiane partendo da una lotta ai veri nemici del litorale: l’erosione costiera, il cemento e i cambiamenti climatici. Sono i balneari i primi ad essere interessati ad avere prospettive credibili di lavoro e di sicurezza, ma anche ad isolare quanti compiono abusi e illeciti. La proposta è: ragioniamo assieme su regole per garantire un’offerta di qualità e al contempo l’accessibilità dei cittadini, su criteri che premino coloro che scommettono sulla valorizzazione del patrimonio ambientale e su strutture a impatto zero”.

In questi ultimi anni lungo il litorale campano si è registrato un grande fermento green che punta, in maniera sempre più concreta, sulla sostenibilità ambientale, su un impegno plastic-free e sulla difesa della biodiversità. In Italia non esiste una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione. Tale scelta viene lasciata alle Regioni, che il più delle volte optano per percentuali molto basse: la Campania ha imposto un limite minimo del 20% della linea di costa dedicato a spiagge libere.

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