Il report Spiagge 2019 di Legambiente fa emergere dati netti su spiagge libere e concessioni in Campania. Solo il 33% del litorale non è a pagamento, 3967 sono le concessioni demaniali marittime (di cui 916 sono per stabilimenti balneari, 137 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici), con oltre il 7% delle coste interdetto alla balneazione per inquinamento. Un caso limite è quello di Mondragone, dove su 8,4 km di costa sono presenti ben 51 stabilimenti pari al 54 % di costa occupata.
“Quando si parla di spiagge e concessioni non si dovrebbe parlare solo di Bolkestein come si fa in Italia – commenta a “Il Mattino” Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – Si dovrebbe invece cominciare a ragionare su come valorizzare queste straordinarie potenzialità e come affrontare i problemi trovando soluzioni innovative, come fanno già molti Paesi europei dove si è scelto di premiare le imprese locali che scommettono sulla qualità e al contempo garantire che una parte maggioritaria delle spiagge sia garantita per la libera fruizione.
In questi ultimi anni lungo il litorale campano si è registrato un grande fermento green che punta, in maniera sempre più concreta, sulla sostenibilità ambientale, su un impegno plastic-free e sulla difesa della biodiversità. In Italia non esiste una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione. Tale scelta viene lasciata alle Regioni, che il più delle volte optano per percentuali molto basse: la Campania ha imposto un limite minimo del 20% della linea di costa dedicato a spiagge libere.
Articolo pubblicato il: 29 Luglio 2019 17:25