Stadio San Paolo: steward negano le stampelle a tifoso disabile per entrare

Stadio San Paolo: prima di Napoli-Arsenal è stato negato l’accesso a tifoso sannita in stampelle. Il club azzurro: “Dispiace, ma è stato applicato il regolamento”.

Bruttissimo episodio verificatosi all’esterno dello stadio San Paolo prima della partita di Europa League tra Napoli e Arsenal. Un commercialista sannita, Antonio Medici, costretto ad utilizzare le stampelle dall’età di 6 anni, si è reso protagonista di un’animata discussione quando si è visto negare l’accesso ai distinti superiori da due persone, che gli hanno di fatto intimato di non poter entrare nell’impianto di Fuorigrotta con le stampelle.

Il tifoso (che si era recato allo stadio insieme alla figlia) è a dir poco amareggiato: “L’hostess -ha dichiarato Medici all’Adnkronos- mi ha detto che non potevo entrare con le stampelle e che quello era il regolamento. Quando ho fatto presente che così mi offendeva, che non erano un accessorio e che senza non avrei potuto raggiungere gli spalti i toni si sono accesi. È intervenuto un uomo vestito di nero a cui ho fatto presente che, sì, potevo non entrare ma che volevo il rimborso. Ha cominciato a sbraitare che non avrebbero rimborsato nessuno. Mi sono alterato. Lui ha detto di essere un poliziotto e mi ha chiesto i documenti. Non potevo tollerare tutto questo davanti a mia figlia, non ce l’ho fatta più e sono scoppiato a piangere. E anche lei, spaventata. Sono intervenuti per prendere le mie difese anche due amici beneventani che ho incontrato lì per caso: l’avvocato Fabio Pannone e il presidente del mio ordine, io sono un commercialista, Fabrizio Russo. Ma senza risultato. Sono uscito fuori, volevo andar via. Vicino alla macchina mi hanno raggiunti Pannone e una poliziotta che mi ha restituito i documenti: mi hanno invitato a calmarmi, smettere di piangere e a rientrare.

Non volevo, ma sono tornato indietro. Sono entrato – continua Medici – e quando mi sono seduto mi hanno portato via le stampelle. Non potevo crederci. Non potevo più muovermi. Se fosse successo qualcosa non sarei stato in grado di andare via ed avrei anche ostacolato quelli della mia fila. È stata una situazione che mi ha scosso molto, non penso andrò mai più allo stadio, non ora. Soprattutto non avrò mai più il coraggio di portarci mia figlia per paura che possa accadere di nuovo una situazione del genere. Non si può essere mortificati così per assistere a una partita di calcio”.

Di fronte all’incredibile episodio, la risposta del Calcio Napoli, riportata dall’Ansa, è affidata alle parole dell’head of operations della società azzurra, Alessandro Formisano: “Siamo ovviamente dispiaciuti dell’accaduto -ha dichiarato Formisano- ma va detto che gli steward hanno semplicemente applicato il regolamento d’uso dell’impianto che all’atto dell’acquisto del biglietto per la partita viene implicitamente approvato dall’acquirente“. Formisano si riferisce all’articolo 21, per cui non possono essere introdotti, tra l’altro, “stampelle ed altri accessori od ausili; gli stewards, in presenza di elementi che facciano fondatamente ritenere possibile la destinazione ad usi impropri di tali oggetti e strumenti, potranno denegare l’assenso”.

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Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.