Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, le valutazioni che hanno portato alla composizione di una giuria che avrà il compito di valutare i vari progetti per la statua in memoria di Maradona, nella quale figurano anche due componenti vicini al mondo del tifo organizzato azzurro.
La Digos fa visita a Palazzo San Giacomo: acquisite per conto della Procura le carte relative alla manifestazione d’interesse promossa dal Comune di Napoli per la realizzazione di una statua in memoria di Diego Armando Maradona davanti allo stadio di Fuorigrotta, ormai ex San Paolo, recentemente intitolato al Pibe de Oro. Su mandato dei pm Antonello Ardituro, Celeste Carrano, Luciano D’Angelo e Danilo De Simone sono stato chiesti gli atti inerenti all’iniziativa che ruota intorno ad una commissione, composta da 13 giudici, che avra’ il compito di valutare i vari progetti per scegliere il migliore. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ci sono proprio le valutazioni che hanno portato alla composizione di questa sorta di giuria nella quale figurano anche due componenti vicini al mondo del tifo organizzato azzurro.
In una nota il Comune ha spiegato che il pool di commissari e’ formato “da autorevoli esponenti cittadini del settore dell’arte e della cultura e da rappresentanti del mondo dello sport” giustificando cosi’ la presenza nel gruppo, nel quale figura anche Diego Junior, il figlio napoletano di Maradona, dell’ultras Gennaro Grosso e dell’avvocato dei tifosi Emilio Coppola. Ma per la Procura, che al momento non ha annotato alcun nome nel registro degli indagati, sono necessarie delle verifiche di natura conoscitiva che si vanno ad inserire in un’inchiesta ben piu’ ampia: quella relativa agli incidenti avvenuti sul lungomare e davanti alla sede della Regione a Santa Lucia lo scorso 23 ottobre, quando divampo’ una violenta protesta contro l’ipotesi di un nuovo lockdown lanciata in diretta Facebook dal governatore Vincenzo De Luca.
Nelle settimane successive agli scontri, gli investigatori individuarono tra i possibili facinorosi degli esponenti legati proprio a frange di gruppi ultras. Questo il collegamento che ha portato i magistrati ad avviare ulteriori verifiche aprendo il capitolo sulla pratica per la statua a Maradona che il Comune punta ad inaugurare il prossimo 10 maggio, data in cui, nell’ormai lontano 1987, il Napoli vinse il suo primo scudetto. Nei prossimi giorni, sempre nell’ottica di fare totale chiarezza sulla vicenda, potrebbero essere ascoltati come testimoni Eleonora De Majo e Ciro Borriello, i due assessori che per conto dell’amministrazione comunale hanno promosso e seguito l’iniziativa in onore dell’indimenticato campione argentino scomparso prematuramente lo scorso 25 novembre.