Strage di Corinaldo: arrestati i sette ragazzi della banda dello spray al peperoncino (guadagnavano 15mila euro al mese con rapine e furti).
I Carabinieri di Ancona hanno arrestato 7 ragazzi nell’ambito dell’indagine sulla strage nella discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, in provincia di Ancona, dell’8 dicembre 2018, nella quale morirono sei persone durante un concerto del trapper Sfera Ebbasta.
Sei sono accusati di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo, uno è invece finito in manette per ricettazione. Gli inquirenti considerano tutti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine. La Procura ritiene che siano stati loro a spruzzare lo spray al peperoncino che la notte dell’8 dicembre ha scatenato il panico. Le centinaia di persone che erano nel locale si erano accalcate in massa verso le uscite: in quel caos persero la vita sei persone, una madre e cinque ragazzini, e rimasero ferite 197 persone.
Gli arrestati per i fatti di Corinaldo (tutti della provincia di Modena) hanno tra i 19 e i 22 anni e avrebbero avuto un tenore di vita molto alto (nonostante i lavori precari che svolgevano): erano dediti all’acquisto di beni di lusso, vacanze e droga. 15mila euro al mese, infatti, sarebbe stato il guadagno medio per rapine e furti.
Strage di Corinaldo: tra gli arrestati anche il 19enne Ugo Di Puorto (nipote del boss Pasquale)
Come riporta “Il Messaggero”, figura centrale della banda è Ugo Di Puorto: il 19enne è figlio di Sigismondo Di Puorto, detto Sergio, 48 anni, di San Cipriano di Aversa, detenuto per due condanne per associazione camorristica ed estorsione con collegamenti con il clan dei Casalesi. Sigismondo Di Puorto compariva in diverse estorsioni dopo la cattura del boss Raffaele Diana (alias Rafilotto) e Nicola Schiavone (figlio di Sandokan). Quest’ultimo era residente a Modena e Sergio era prima diventato il suo autista e poi il suo successore quando Nicola Schiavone, figlio del capoclan, era stato arrestato.
Nella famiglia Di Puorto c’è pure il nonno di Ugo, omonimo dell’arrestato per i fatti di Corinaldo, ai domiciliari per intestazioni fittizie al clan dei Casalesi. Infine c’è lo zio del 19enne, Pasquale Di Puorto (fratello di Sigismondo), detenuto al 41 bis: il boss dei Casalesi era guardaspalle del figlio di Nicola Schiavone.