In una sala gremita di donne e uomini e, soprattutto, di tantissimi giovani, sono stati presentati in una conferenza stampa, che si è tenuta nella Sala Giunta del Comune di Napoli, gli appuntamenti per sensibilizzare uomini e donne su questo fenomeno purtroppo in crescita.
La rassegna, promossa dall’Assessorato alla Qualità della Vita e alle Pari opportunità, è stata organizzata in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, prevista per il 25 novembre. Mobilitate numerose scuole napoletane, perché l’opera di conoscenza e di sensibilizzazione possa partire proprio dai più giovani. Gli studenti sono stati coinvolti nella realizzazione di immagini e parole, che raccontino storie di violenza sulle donne.
Ci saranno cinque tavoli.
-Il tavolo dedicato alla scuola, che tratterà il tema “Educazione ai sentimenti e lotta agli stereotipi e alle nuove discriminazioni: la scuola racconta.”
-Il tavolo del Welfare, che discuterà su “I Servizi Sociali residenziali in favore delle donne vittime di violenza e dei loro figli: dall’esperienza di casa Fiorinda una riflessione per la co-struzione di un modello di intervento efficace.”
–Il tavolo dedicato alla Comunicazione e Marketing, argomento: “Comunicazione, social marketing e pubblicità commerciale.”
-Il tavolo sul Lavoro, “Inserimento socio-lavorativo”.
E infine, il tavolo che affronterà il tema “Strategie di sviluppo, modelli organizzativi e funzionali per l’implementazione dei Centri Antiviolenza”, a cui parteciperà l’Assessore Villani, insieme a esperti del campo, per affrontare il delicato aspetto della prevenzione. Come intermezzo, Rosalia Porcaro, attrice cabarettista, parteciperà a titolo gratuito con un reading.
Per la rassegna #Svergognati, il Comune di Napoli ha organizzato una campagna di informazione e comunicazione diffusa su Metronapoli, sui taxi e sui bus ANM.
I tassisti hanno aderito all’iniziativa contro la violenza sulle donne con entusiasmo, offrendo, nella giornata del 25 novembre, alle donne di non pagare il diritto di chiamata.
[…] Guardai verso l’uomo, nel tentativo di intuire gli eventi, per anticipare il pericolo. Gli guardai le mani. Tremai. Erano mani che volevano afferrare, mani forti che potevano compiere orribili gesti. Avrei voluto correre verso di lui e fermarlo, illuso di poterla aiutare, sebbene non feci un passo. Avrei voluto chiamarla e dirle ‘vieni da me, io ti proteggerò’, ma restai zitto.
“Fermati Anna, ti riporto a casa.” Disse invece l’uomo, ancora una volta.
[…] Trascorsero attimi che mi sembrarono ore. Rimasi lì, livido in volto, spettatore incapace e coinvolto di una tragedia, che ancora non si era consumata.
Il suono di un clacson, come il botto di un petardo, mi fece sobbalzare. Guardai Anna, vicina al suo aguzzino […], il suo passo era lento, sconfitto. Non mi ero accorto fino a quel momento di quanto fosse alta. L’uomo la teneva stretta a sé per il braccio, come si fa con un carcerato, mentre la portava via, come fosse una cosa sua.
“Ex moglie uccisa in casa, sepolta in una discarica. Arrestato il marito”.
Articolo pubblicato il: 19 Novembre 2016 9:18