domenica, Dicembre 1, 2024

Tac a radiazioni dimezzate con nuovo algoritmo: premiate due ingegnere napoletane

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Michela D’Antò (Fondazione Pascale) e Federica Caracò (Università Federico II) hanno ideato un protocollo in grado di dimezzare le radiazioni della Tac. A loro il premio Health Technology Challenge.

Grandissima soddisfazione per due giovani ingegnere cliniche napoletane, Michela D’Antò (Fondazione G. Pascale) e Federica Caracò (Università degli studi Federico II), le quali hanno ideato un protocollo in grado di dimezzare le radiazioni della Tac: tale scoperta è valsa loro la vittoria della seconda edizione del premio Health technology challenge (il cui obiettivo è quello di promuovere la creazione di nuove tecnologie in grado di ottimizzare i servizi offerti dalla sanità).

D’Antò e Caracò hanno infatti sviluppato un algoritmo capace di ridurre dal 40% al 60% l’esposizione ai raggi, mantenendo alta la qualità delle immagini della Tac. Una scoperta importantissima, visto che si tratta di un protocollo in grado di rendere la Tac meno invasiva per i pazienti, dimezzando le radiazioni emesse: “Tali risultati -hanno spiegato le due ingegnere- dimostrano l’importanza dell’aggiornamento delle tecnologie esistenti per migliorare le prestazioni degli strumenti radiologici nell’ottica di assicurare al paziente prestazioni più accurate e minimizzando i rischi possibili derivanti dall’esposizione a radiazioni ionizzanti”.Tac a radiazioni dimezzate con nuovo algoritmo: premiate due ingegnere napoletane Solo in Italia, ogni anno vengono effettuati circa 40 milioni di esami radiologici, il 44% dei quali viene prescritto senza una vera ragione clinica. Le persone più esposte a questa tipologia di radiazioni sono i malati oncologici, sottoposti a tac sia per diagnosticare la patologia che nei mesi del suo trattamento. Questi pazienti, inoltre, sono soliti effettuare esami radiologici per tutta la vita, per monitorare periodicamente il loro quadro clinico.

Le due ingegnere, premiate in occasione del XIX Congresso dell’Associazione nazionale degli ingegneri clinici (AIIC), tenutosi a Catanzaro da giovedì 16 a sabato 18 maggio, si sono aggiudicate la vittoria battendo altri 161 progetti: un successo che vale quindi ancora di più.

Foto in evidenza: “Ansa”

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