Dopo il ripristino della fatturazione a scadenza mensile, stabilita con la delibera 121 dall’Agicom, i due colossi della telefonia non avrebbero rispettato le norme in ambito di recesso. Cosi si legge nella segnalazione inviata da Altroconsumo, un’organizzazione indipendente di consumatori, all’Agicom stessa, dove si segnalano le irregolarità dei due operatori telefonici.
Tim avrebbe mascherato il rincaro dell’8,6% (la cifra che avrebbe percepito con la fatturazione delle tariffe a 28 giorni) con uno sconto del 0,4%. In sostanza la tariffa aumenta dell’8,2% e va contro la delibera che vieta tale rincaro.
Per quanto riguarda invece di Wind, Altroconsumo parla di palese omissione del diritto di recesso nel messaggio che attesta l’avvenuto cambio delle condizioni del piano tariffario.
L’Agicom ha specificato che “è emerso che gli operatori richiamati non hanno assicurato, per il tramite delle comunicazioni rese all’utenza finale tramite sms e sito aziendale, informazioni chiare, complete e trasparenti, risultando le stesse non adeguate per comprendere le reali condizioni economiche e così consentire agli utenti di scegliere se esercitare il diritto di recesso. E’ emerso altresì che le informative non hanno rispettato il quadro regolamentare in materia di diritto di recesso, con particolare riferimento alle modalità per esercitarlo. Per questi motivi è stato avviato un procedimento sanzionatorio”
Articolo pubblicato il: 16 Maggio 2018 18:52