sabato, Novembre 23, 2024

Teatro Bolivar: sabato 4 giugno arriva la satira con “Stasera mi butto”

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Teatro Bolivar di Napoli: Mario Zamma, Alessia Fabiani e Salvo Buccafusca saranno i tre brillanti protagonisti di una vicenda tanto paradossale quanto realistica.

“Stasera mi butto” irrompe al teatro Bolivar (via Bartolomeo Caracciolo, 30) sabato 4 giugno alle ore 21. La commedia, prodotta da “le Ombre di Platone ETS e scritta da Patrizio Pacioni, per la regia di Giancarlo Fares, vedrà in scena tre artisti d’eccezione: Mario Zamma, Alessia Fabiani e Salvo Buccafusca.

Esasperato dalla bruciante ingiustizia sportiva consumata in diretta tv nell’ultima giornata del campionato di serie A, Leonida, impiegato comunale con un divorzio alle spalle e una nuova e giovane compagna con la quale non sa decidersi a iniziare un rapporto più solido e continuativo, sale sul terrazzo del palazzo in cui abita e, in bilico sul muretto di recinzione, minaccia di gettarsi nel vuoto se non sarà disposta l’immediata ripetizione della partita in questione: impresa da moderno Don Chisciotte, impegnato a portare avanti, quel che costi, una protesta che difficilmente potrà contare sul convinto consenso dell’opinione pubblica e toccare il cuore dei cosiddetti “poteri forti”.

La situazione si complica con l’irruzione sul terrazzo di Gualtiero Goffredi, conduttore dei notiziari trasmessi da una scalcinata tv privata: riuscito fortuitamente a entrare in contatto con il contestatore, il cronista non si lascia sfuggire l’occasione di intervistare Enea in diretta, sollecitando in ogni modo possibile la morbosa curiosità del pubblico che segue da casa.

Un’occasione più unica che rara, che l’uomo, in un tragicomico confronto con l’aspirante suicida, cerca di sfruttare nel più cinico dei modi, infischiandosene alla grande dei risvolti umani della vicenda e del rischio di possibili esiti drammatici che essa comporta. Una situazione paradossale che costituisce lo spunto e l’innesco di una graffiante satira di costume.

Un riflettore puntato, tra ironia e dramma, oltreché sulla crescente invadenza esercitata dai media, anche e soprattutto sull’ambiguità, la fragilità e la sostanziale insicurezza che affliggono i rapporti interpersonali di questo primo scorcio di terzo millennio.

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