L’apertura del Teatro San Carlo ha visto due grandi capolavori del Novecento russo, con musiche dei grandi Rachmaninov e Prokov’ev.
di Carlo Farina – Non poteva iniziare nel migliore dei modi, la nuova Stagione Concertistica 2017/2018 del Teatro San Carlo, con l’inaugurazione che si è tenuta martedì 24 ottobre, alle ore 20.30. Due grandi capolavori del ‘900 russo, hanno animato ed emozionato il numeroso pubblico presente che ha accolto calorosamente gli artisti protagonisti di tale evento. Per la prima volta a Napoli, il pianista macedone Simon Trpcèski, ha affrontato il difficile e leggendario Concerto n. 3 in re minore per pianoforte e orchestra op. 90 di Sergej Rachmaninov, una delle pagine più belle e difficili del repertorio pianistico mondiale, tale da aver ispirato il celebre film Shine, di Scott Hicks con Geoffrey Rush nella parte del pianista colpito proprio dalla “sindrome” del Rach 3. Ma la realtà al San Carlo è stata ben diversa, infatti l’eccellente esecuzione del pianista macedone è stata impeccabile, “pulita” e precisa anche nella lunga cadenza alla quale si arriva con un pianissimo, fino al sostenuto virtuosismo, dove il lavoro del pianista comporta un eccezionale impegno. Insolita quanto più che appropriata, la scelta del consueto bis della serata, che ha visto il pianista macedone impegnato nell’accompagnare Luca Signorini, primo violoncello dell’orchestra, con il pezzo Vocalise sempre di Rachmaninov. Un valzer di Chopin, il secondo bis, ha chiuso la prima parte della serata. La Cantata per mezzosoprano, coro e orchestra op. 78 che Prokov’ev scrisse per il film di Ejzenstejn Aleksandr Nevskij, ha invece aperto la seconda parte della serata, riportandoci alla Russia del Tredicesimo secolo dove il protagonista, dopo la morte di Genghis Khan, sconfisse duramente l’armata teutonica nel 1242, nei pressi del lago Cad. Suddivisa in sette movimenti, questa cantata fu composta tra 1938 e il 1939, e da allora è entrata di diritto come uno dei lavori più importanti della letteratura musicale russa del Novecento. Convincente l’interpretazione del breve Adagio Il campo dei caduti, del mezzosoprano georgiano Ketevan Kemoklidze, apprezzata interprete di numerose opere liriche e vincitrice di altrettanti prestigiosi concorsi internazionali. Sul podio il bravo e trascinante Juraj Valcuha da Bratislava, che dal 2016 è Direttore Musicale del Teatro San Carlo, dove sta già raccogliendo grandi consensi di pubblico e di critica, grazie al lavoro attento e gratificante di un’orchestra importante come quella del Massino napoletano, che gli permette di lavorare sempre con grande professionalità e soddisfacente sinergia. Il successo di questa serata inaugurale quindi, fa ben sperare per le prossime e interessanti proposte che vi invitiamo a consultare nel sito ufficiale del Teatro San Carlo.