A condividere la scena con l’Orchestra e con Valčuha ci sarà il celebre violinista ucraino Valeriy Sokolov, al suo debutto al Lirico napoletano. Senza dubbio uno dei più grandi giovani talenti apprezzati nel panorama violinistico internazionale.
Sokolov, con il suo talento virtuisistico, unisce una padronanza tecnica ad una maturità interpretativa di grande livello artistico.
Violinista di origini ucraine, Valeriy Sokolov è tra i più apprezzati musicisti della sua generazione.
Collabora regolarmente con orchestre prestigiose come Philharmonia Orchestra, Chamber Orchestra of Europe, Cleveland Orchestra, Tonhalle Orchestra Zurich, Rotterdam Philharmonic, City of Birmingham Symphony Orchestra, Tokyo Symphony, Moscow Philharmonic Orchestra, Seoul Philharmonic, NAC Ottawa, Orchestre National de France e Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, Orquestre Philharmonique de Radio France.
Ancora una serata di grande musica Domenica 11 novembre alle ore 18.00, al teatro San Carlo dove tornerà sul podio dello stesso il suo Direttore Musicale Juraj Valčuha, dopo il successo della Messa da Requiem verdiana con cui è stata inaugurata la Stagione di Concerti 2018/19.
Lavora frequentemente con direttori come Vladimir Ashkenazy, David Zinman, Susanna Malkki, Andris Nelsons, Peter Oundjian, Yannick Nézet-Séguin, Vasily Petrenko, Herbert Soudant e Juraj Valčuha. Classe 1986 originario di Cracovia, Sokolov è tra i violinisti più importanti nati in Ukraina nell’ultimo ventennio.
Ha lasciato il suo paese a 13 anni per studiare con Natalia Boyarskaya e la Yehudi Menuhin School in Inghilterra. Ha proseguito gli studi Felix Andrievsky, Mark Lubotsky, Ana Chumachenko, Gidon Kremer e Boris Kushnir. È vincitore George Enescu International Violin Competition di Bucharest, nel 2005.
Protagonista del prossimo concerto, sarà la “Russia”, ritratta in musica con un particolare sguardo. Infatti il programma si evolve attraverso gli anni cruciali della Rivoluzione russa e sceglie opere in cui la sonorità sovietica incontra, in diversa misura, la tradizione occidentale.
La serata sarà aperta dal Valzer da concerto n. 1 in re maggiore, op. 47 di Aleksandr Glazunov. Il compositore, radicato nel contesto pre-rivoluzionario, rappresenta il trait d’union tra la scuola russa dell’Ottocento e di quella moderna. Con il brano successivo si entra, dunque, nel vivo del Novecento con il Concerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra, op. 63 di Sergej Prokof’ev.
La sola voce del violino, che nell’introduzione espone il tema principale, si sviluppa in una composizione che anche qui risente delle due diverse influenze, sovietica ed europea. La caratterizza una sorta di vocazione cosmopolita: “Il numero dei posti in cui ho scritto il Concerto dimostra il tipo di vita nomade che conducevo allora – annota il compositore -.
Il tema principale del primo movimento l’ho scritto a Parigi, il primo tema del secondo movimento a Voronež, l’orchestrazione l’ho finita a Baku e la prima è stata a Madrid”. Concludono le Danze Sinfoniche, ultima opera di Sergej Rachmaninov. “I Thank Thee, Lord” (“Ti ringrazio, Signore”) sono le parole che sigillano la pagina finale della partitura manoscritta: si ritrovano molteplici costanti della produzione sinfonica del compositore, in un’opera che ne rappresenta il testamento spirituale.
Direttore | Juraj Valčuha
Violino | Valeriy Sokolov
Aleksandr Glazunov
Valzer da concerto n. 1 in re maggiore, Op.47
Sergej Prokof’ev
Concerto n. 2 in sol minore
per violino e orchestra, Op. 63
Sergej Rachmaninov
Danze sinfoniche, Op. 45
domenica 11 novembre 2018, ore 18.00 – Turno P
Articolo pubblicato il: 8 Novembre 2018 15:00