Lì dove i riflessi dorati baciano le vigne di una terra che sa amorevolmente sussurrare i segreti di un’antica tradizione, una meravigliosa magia è solita avvenire: quella della storica azienda vinicola Tenute Tomasella.
Da più di cinquant’anni, e su altrettanto numerosi ettari vitati collocati tra le regioni del Veneto e del Friuli, Tenute Tomasella riesce di fatto a entusiasmare e, ancor più, narrare le bellezze e le bontà di una realtà che ha saputo fare dell’amore per il vino e per il territorio un sogno da poter vivere realmente e, per la prima volta, completamente.
Sogno infatti, ma soprattutto squisita realtà! perché, collocata a soli due passi dal borgo di Portobuffolé in provincia di Treviso, Tenute Tomasella è certamente riuscita a far decantare sapori e profumi di una vera eccellenza, ma altresì a radicare, tanto nel territorio quanto in un saporito passato, una realtà ricca di valori, emozioni e buoni sentimenti. Ebbene sì, perché è stato proprio nel lontano 1965 che Luigi Tomasella, con la fondazione di un’azienda vinicola a Mansué, è riuscito a dare esordio a quella che sarebbe un giorno divenuta una delle più avvincenti e gustose storie d’amore. Un racconto che, dopo oltre trent’anni di produzione di vino sfuso, avrebbe saputo poi ulteriormente snodarsi nelle mani del figlio, e attuale proprietario, Paolo ed evolvere, negli anni duemila, in una raffinatissima ed estremamente significativa produzione in bottiglia.
La produzione firmata Tenute Tomasella sa infatti esulare dal mero processo tecnico e, proprio come per il lavoro in vigna, innestare in uno storico procedimento l’amore, il rispetto, la ricerca e soprattutto la più preziosa filosofia. Un lavoro prettamente manuale, quello svolto di fatto dalla realtà Tomasella; un impegno che, partendo dalla selezione delle uve nel campo, tra la DOC Friuli e la Prosecco DOC Treviso, e terminando poi soltanto nelle più belle sfumature in bottiglia, non ha mai voluto voltare le spalle allo stile sostenibile e ad un valore in cui la famiglia ha sempre saputo credere e, sin dal principio, operare.
Ricevendo la certificazione SQNPI (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata), ovvero, l’attestazione che mira a valorizzare le produzioni agricole ottenute con processi di coltivazione rispettosi dell’ambiente e della salute dell’uomo, Tenute Tomasella ha saputo dunque mostrare, e ulteriormente dimostrare, passione e impegno per concetti come sostenibilità e salubrità e persino avviare un processo di conversione al biologico che, tra meno di due anni, potrà ufficialmente decretare l’etica e soprattutto il mood di una storica azienda.
Passato dunque, ma ancor più saporito presente. Perché, proprio come i due territori che, a confine tra il Friuli ed il Veneto, sanno fondersi e abbracciarsi in un dolce tutt’uno, così dimensione antica e attuale riescono a unirsi e rafforzarsi nel nome di una viticoltura sempre più consapevole e moderna, ma coi sapori di sempre. Basti anche solo pensare ad ICARO X4, il primo robot in grado di scongiurare l’utilizzo dei pesticidi, ed ancora, al progetto Saving Bees, l’iniziativa volta alla salvaguardia della vita delle api. Insomma, un’unione di terroir e ancor più un connubio di valori volti ad un concetto di bontà da interpretarsi, davvero, su molteplici livelli.
L’approccio di Tenute Tomasella riesce infatti a fare delle differenze geografiche, temporali e persino culturali non certo un punto di rottura, ma uno squisito punto di partenza per meraviglie in calice come i vini fermi Tomasella e i vini spumanti. Dal Pro’ Prosecco Spumante DOC Treviso Extra Dry al Pro’ Prosecco Spumante DOC Treviso Brut Millesimato; dal Pro’ Prosecco Spumante Rosè DOC Treviso Extra Dry Millesimato al Pros-ecco Frizzante DOC Treviso; ed ancora, dal ‘Rigole’ Brut Spumante allo speciale ‘Cuvée 38’ Spumante Brut Metodo Classico.
La produzione Tomasella, che vanta circa 150.000 bottiglie l’anno assieme alla collezione Bastìe, con ‘Le Bastìe’ Friulano Riserva Friuli DOC e l’elegante ‘Le Bastìe’ Merlot Riserva Friuli DOC, ed ancora, con l’altrettanto speciale Vino Chinato ‘Chinomoro’; lo Chardonnay Trevenezie IGT; il Pinot Bianco Trevenezie IGT; il Pinot Grigio Delle Venezie DOC e tanto altro ancora, riesce infatti a dar testimonianza di come le varietà coltivate nell’area friuliana e quelle presenti, invece, nei vigneti veneti possano dunque, amorevolmente, affluire e confluire nelle più belle bottiglie quanto nei più gustosi calici e, perché no, nei nostri più appassionati cuori.
Articolo pubblicato il: 10 Ottobre 2024 15:08