di Antonella Amato – La Terra dei Fuochi continua a bruciare. Tante promesse ma pochi fatti. Non si contano le denunce che arrivano tutti i giorni ai vigili del fuoco. Gli abitanti segnalano dai 4 ai 5 incendi giornalieri. Ma di notte senza i controlli ne sono ancora di più. Chi vive nella zona “malata” rischia. I bambini sono i più esposti ai fumi avvelenati dei roghi. Un padre disperato, di un bimbo malato, denucia la condizione del figlio costretto a respirare un fetore orribile che invade tutti i giorni la sua casa. Andrea Pio ha sei anni. Soffre di una rara patologia. Vive a Pascarola, frazione di Caivano, provincia di Napoli. Il suo appello è stato accolto da Don Patriciello che subito si è adoperato a divulgare la sua richiesta di aiuto pubblicando un post su Facebook e inviando una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Caro Presidente, dopo una notte insonne, ti scrivo questa lettera, pur sapendo che mi costerà cara questa decisione. Fa niente. “ Non fare il bene se non hai la forza di sopportare l’ ingratitudine”. Sai bene che cosa ci siamo detti nelle due volte che ci siamo incontrati, ad Aversa e a Caserta. Il dramma ambientale non tenta a scemare. Ma se non si eliminano le cause pensarlo è pia illusione. Ieri sera, venerdì 9 settembre, un fetore infernale si è riversato sulla città di Caivano e i paesi limitrofi. Un puzzo nauseabondo, stomachevole ha tenuto in ostaggio decine di migliaia di onesti cittadini. La gente è allo stremo. Non sa più che fare, a chi rivolgersi. Il fetore non proveniva, stavolta, dai roghi tossici, ma dalla zona industriale. Tante persone sono corse là. Erano esasperate. E l’ esasperazione può portare a fare gesti inconsulti. Non lo permettere. Oggi, però, ti scrivo per chiederti una cortesia. Non lo avrei mai fatto per me stesso o per la mia famiglia. Mi devi aiutare, Presidente. Dobbiamo salvare Andrea Pio. Andrea Pio ha sei anni. Soffre di una rara patologia. Vive a Pascarola, frazione di Caivano, provincia di Napoli. Ieri sera, venerdì 9 settembre, Piuccio come tutti noi non poteva respirare. Un fetore orribile aveva invaso la sua casa e i suoi piccoli polmoni. Non era la prima volta e di certo non sarà l’ ultima. Nicola, il padre, questa mattina scrive: «Non ho parole padre Maurizio, ho solo vergogna di me stesso. Mi reputo un vigliacco di genitore che non ha il coraggio di andare via da questo paese martoriato, l’unica volta fu quando siamo scappati da Napoli perché Andrea Pio era in uno stato di disperazione (quasi morto) e siamo andati a Firenze Mayer la dove hanno preso in carico la sua malattia,oggi Andrea Pio non è guarito ma è in uno stato assistenziale molto migliore. Ogni 15 giorni dobbiamo salire su a Firenze Mayer per le terapie e la sera ritornare a casa se Dio ci benedice. Io non ce la faccio più, siamo da soli io e mia moglie. Abbiamo già fatto un grande incidente stradale, avvenuto al ritorno da Firenze. Spero solo che Dio mi dia la forza di essere sempre cosciente perché non so fino a che punto posso resistere prima di compiere qualche gesto di disperazione. Ho chiesto aiuto a tante persone per trovare lavoro in Toscana ma mi continuano a prendere per i fondelli. Qui si continua a respirare aria irrespirabile chiedo un aiuto a chi può darci una mano, magari andare in televisione. Siamo esasperati. Aiutateci vi prego». Presidente, possiamo aiutare questo padre a mettere in salvo la vita del suo bambino? Salviamo Andrea Pio. Portiamolo lontano dai fetori di Caivano. Grazie. Dio ti benedica. Padre Maurizio Patriciello.
“Possiamo aiutare questo padre a mettere in salvo la vita del suo bambino? Grazie. Dio vi benedica”, scrive su Facebook Maurizio Patriciello.