Terra Next: l’acceleratore della Rete Nazionale CDP nel settore della Bioeconomia

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Terra Next: l’acceleratore della Rete Nazionale CDP nel settore della Bioeconomia

Terra Next. Sette le startup selezionate nei settori Nutraceutica, Circular & bio-materials e Agricoltura rigenerativa.

Prende il via oggi, con la selezione delle 7 startup che parteciperanno alla seconda edizione di Terra Next, il programma di accelerazione per startup e PMI innovative operanti nel settore della bioeconomia, parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP, un network presente su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di sostenere la crescita di startup specializzate nei mercati a maggiore potenziale.

Le startup, che hanno superato una prima fase di selezione a opera della commissione di valutazione di Terra Next (composta da promotori, advisory board e corporate partner coinvolti), beneficeranno di un investimento iniziale complessivo da oltre 750mila euro.

Prenderanno, anche, parte a un percorso di 3 mesi in partenza oggi con base a Napoli, presso il Campus di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II, durante il quale avranno l’opportunità di crescere attraverso mentorship, formazione, networking.

Ci saranno momenti di approfondimento frontale dedicati al consolidamento della value proposition e del modello di business, alla validazione tecnica e alla prototipazione delle soluzioni, al supporto al go-to-market e al fundraising. Inoltre, i migliori team avranno accesso a ulteriori investimenti per circa 1 milione di euro, già stanziati dai promotori.

Le startup, selezionate tra 137 candidature italiane e internazionali, hanno creato soluzioni eco-sostenibili per utilizzare gli scarti delle industrie alimentari e non solo (del caffè, del carciofo, degli olii esausti e del sughero), ma anche soluzioni che permettono alle persone di invecchiare meglio, o ancora, hanno prodotto una linea di cibo fresco per cani:

  • Circular Fiber: la startup si concentra sulla produzione di farina e prodotti nutraceutici a base di scarti di carciofo. Il processo produttivo e il prodotto sono coperti da brevetto, e la farina prodotta ha un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto alle farine convenzionali.
  • Coffeefrom: dai fondi di caffè industriale dell’industria alimentare prende vita un nuovo materiale bio-based e composto da fonti rinnovabili (PLA), prodotto interamente in Italia, che costituisce una valida alternativa durevole e resistente alla plastica monouso.
  • FlavoLife: è una startup fondata sulla base di oltre 8 anni di ricerche mediche traslazionali condotte dal Professor Pitari della T. Jefferson University (Philadelphia, USA) e dall’Istituto di Chimica Biomolecolare del CNR di Catania sul potenziale medico dei flavonoidi, composti polifenolici contenuti nella frutta e verdura. La missione di FlavoLife è di permettere alle persone di invecchiare meglio, preservando la loro salute.
  • Isuschem: opera nel settore della ricerca e nella sintesi a livello industriale di prodotti derivati da oli esausti e non derivanti da coltivazioni destinate a oli alimentari. Grazie alla tecnologia brevettata, Isuschem converte gli acidi grassi degli oli in solventi innovativi, riducendo l’impatto ambientale dei prodotti chimici. Tra i vantaggi, la possibilità di creare prodotti (vernici per inchiostri da stampa, tensioattivi e agenti plastificanti emulsionanti ecosostenibili, etc.) a bassa tossicità, biodegradabili e che offrono prestazioni elevate rispetto alle soluzioni convenzionali.
  • Kinsect: ha sviluppato un processo industriale per la produzione di farine proteiche per mangimi mediante l’allevamento di insetti su grande scala. Utilizzando tecnologie e brevetti proprietari, la startup mira a realizzare un modello di economia circolare che converta sottoprodotti industriali ed agricoli in alimenti a basso impatto ambientale.
  • Lebiu: si concentra sulla produzione di una gamma di materiali eco-sostenibili, dalle proprietà meccaniche ricercate (leggerezza, flessibilità, impermeabilità, resistenza alla pressione e alle alte temperature) ricavati dagli scarti dei tappi di sughero provenienti dalla Sardegna. Rispettando i tempi della natura, contribuisce a ridurre le emissioni di CO² utilizzando gli scarti dell’industria del sughero e reintroducendoli nel ciclo produttivo. Tutti i prodotti sono brevettati.
  • Real Bowl: ha sviluppato una linea di cibo fresco per cani, human grade e non-industriale dove vengono esplicitati tutti gli ingredienti. Ogni pasto è privo di conservanti ma può essere tenuto fuori dal frigo per 45 giorni. Partendo da un profilo personalizzato del cane, Real Bowl propone un regime alimentare ideale, sulla base di diete e una sezione ricette molto ricca che entra nel dettaglio dei singoli ingredienti e apporti nutrizionali.

Frutto dell’iniziativa di CDP Venture Capital, Terra Next vede la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di co-ideatore e promotore e il supporto di Cariplo Factory, che gestisce operativamente il programma.

L’acceleratore ha una dotazione iniziale di circa 3,8 milioni di euro stanziati dal Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital e circa 1,3 milioni stanziati da Intesa Sanpaolo Innovation Center e i partners.

L’acceleratore è progettato su un asse temporale di 3 anni e ogni anno viene lanciato un percorso che seleziona fino a un massimo di 10 startup.

L’acceleratore prevede inoltre il coinvolgimento di partner istituzionali e scientifici, quali Fondazione con il Sud, l’Università Federico II di Napoli, il Campania Digital Innovation Hub

Ancora il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare SPRING, il centro di innovazione deep tech Materias, il centro studi S.R.M. – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Terra Next coinvolge inoltre i corporate partner Pastificio Garofalo (core partner), Gruppo Getra, Gruppo NestléNovamontAristeaNolanplasticaSelepack e Tecno, che forniranno il loro contributo in termini di know-how, asset e network per lo sviluppo delle startup.

Proprio grazie alla collaborazione di questi partner, le startup selezionate potranno creare sinergie con soggetti industriali nel settore della bioeconomia, già eccellenza del made in Italy.