Deboli scosse di terremoto sono state registrate anche durante la scorsa notte. Regione chiederà lo stato di calamità.
Sono 28 le persone rimaste ferite a causa del terremoto di magnitudo 4.8 che martedì notte ha colpito sei paesi etnei. Si registrano ingenti danni e 370 sfollati: per loro è stata trovata sistemazione in albergo. Non tutti hanno però voluto lasciare i propri luoghi, preferendo dormire in auto nonostante il freddo.
Intanto non si ferma lo sciame sismico nel Catanese a causa dell’attività dell’Etna. Nella notte sono state infatti registrate una decina di deboli scosse: la più forte (magnitudo 2.7) si è verificata alle 7,15 di questa mattina.
I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini saranno quest’oggi sui luoghi del sisma, mentre nel pomeriggio è previsto un vertice in prefettura per fare il punto della situazione. Nei luoghi maggiormente colpiti dal sisma è in arrivo anche un team della Protezione Civile, mentre il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, riunirà la Giunta per dichiarare lo stato di calamità.
Terremoto a Catania, Ingv: “La forte sismicità non ci lascia tranquilli”
“Stiamo potenziando i sistemi di rilevamento sismici e Gps della deformazione del suolo in quella zona -afferma Eugenio Privitera, direttore dell’Ingv di Catania-. La forte sismicità non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà. La situazione ricorda quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea: è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove fa danno. Non ci sono relazioni tra l’Etna e lo Stromboli perché appartengono a due contesti geodinamici diversi e hanno sistemi di alimentazioni separate. Siccome sono due vulcani molto attivi -riporta “Il Mattino”- è alta la probabilità di una fase eruttiva nello stesso tempo, ma è puramente casuale. E inoltre, in questo momento, non è in eruzione, ma è soltanto cambiato il livello di allerta”.