lunedì, Dicembre 30, 2024

Test d’ingresso a Medicina, protesta dell’UDU: “100 euro costo eccessivo”

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

La protesta dell’UDU (Unione degli Universitari): “100 euro per il test d’ingresso a Medicina: a pagare sono sempre gli studenti!”.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’UDU (Unione degli Universitari) sul costo di partecipazione al test d’ingresso per la facoltà di Medicina.

In questi giorni stiamo assistendo alla pubblicazione da parte degli Atenei dei bandi contenenti le informazioni specifiche circa i luoghi di svolgimento delle prove per l’accesso programmato al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. In molti dei bandi già pubblicati è presente il costo per partecipare al test, che ammonta a 100 euro, segnando un vistoso aumento rispetto agli scorsi anni.

Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “È davvero un paradosso, vista la situazione di crisi economica in cui si trovano tantissime famiglie italiane, a causa del Covid-19, vedere un aumento così consistente del costo del test d’accesso. Stiamo registrando aumenti anche di oltre il 300% per il test per il Corso di Laurea in Medicina, dove rimanendo ai numeri degli scorsi anni il numero dei partecipanti raggiunge circa 70mila unità a fronte di un rapporto tra posti messi a bando e partecipanti di circa 1 a 7”.

Siamo consapevoli delle difficoltà logistiche che potranno esserci – continua Gulluni – dal momento che i candidati non svolgeranno il test nella prima sede da loro indicata, ma nell’ateneo più vicino al loro comune di residenza (il che vedrà impegnati anche atenei che non hanno il corso di laurea in Medicina). Ma riteniamo assolutamente scorretto ed ingiusto che a pagare le conseguenze di queste difficoltà siano sempre e solo gli studenti”.

“Siamo da sempre stati contrari a questa modalità di selezione perché crediamo che il risultato di un test a crocette non possa rappresentare veramente uno studente e andare a limitarne il diritto allo studio e al futuro – conclude Gulluni – Crediamo invece che questa sarebbe dovuta essere l’occasione per ripensare le modalità d’accesso al corso di laurea in medicina. Tornando nel merito dei costi, chiediamo al Governo e agli Atenei di riportare il costo del test ai suoi valori originari e di provvedere ad una valutazione precisa dei costi da sostenere per affrontare questa particolare sessione di test per poter reperire i fondi necessari da altre fonti che non siano soltanto le tasche degli studenti e delle famiglie”.

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