Ha preso il via alle 13 il test per accedere alla scuola di Medicina e Chirurgia dell’università Federico II di Napoli, svoltosi nel campus di Monte Sant’Angelo. Un esercito di 4327 candidati, questo il numero delle domande pervenute, aspira a indossare il camice bianco. Ma solo in 558 passeranno l’esame di ammissione per Medicina. Disponibili anche 60 posti per il dipartimento di Odontoiatria e Protesi dentaria e 50 per quello di Medicina e Chirurgia Tecnologica, di nuova istituzione. Lo scorso anno erano state 4508 le domande presentate.
“La Federico II – ha spiegato all’agenzia “Dire” Antonella Scorziello, docente di Farmacologia e presidente della commissione esaminatrice – offre il nuovo corso di Medicina tecnologica, una novità di quest’anno con cinquanta posti a disposizione, che abilita lo studente alla professione di medico chirurgo con una competenza in più che riguarda la tecnologia applicata alla medicina. Ci sono, quindi, più posti disponibili rispetto a quelli dello scorso anno”.
Settantadue le aule in cui si sono svolte le prove, di cui due dedicate alle persone con disabilità. Gli studenti sono disposti a scacchiera, modalità già prevista per evitare confronti tra i candidati ma utile, quest’anno, anche a evitare assembramenti. Alle 8:30, orario di prima convocazione, si sono verificati degli assembramenti fuori ai cancelli del campus, ma tutto è tornato alla normalità in pochi minuti.
All’interno dell’aula è obbligatorio indossare la mascherina e a tutti i candidati, prima dell’accesso, è stato consegnato un dispositivo Ffp3 da indossare durante l’espletamento della prova. La selezione è durata di 100 minuti. Il candidato più anziano ha 75 anni e questa mattina si è presentato per affrontare il test. Il più giovane ha appena 16 anni e vuole verificare la sua preparazione.
“Il messaggio che voglio lanciare agli studenti – ha aggiunto la presidente di commissione – è che se loro ci credono devono provarci fino a quando non riescono nel loro intento. Questo è un test difficile, ci vuole molta preparazione ma anche la componente psicologica gioca un ruolo importante. Ai ragazzi dico di perseverare e di impegnarsi al massimo per inseguire i propri sogni”.
“La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato. No alla sanità azienda”. Questo il testo presente su uno striscione apparso stamattina fuori al campus di Monte Sant’Angelo dell’università di Napoli Federico II dove si sono svolti i test di ingresso per Medicina e chirurgia. La protesta è stata organizzata da “Fronte della gioventù comunista”, gruppo a cui appartengono alcuni ragazzi che questa mattina hanno dato vita a un’azione di volantinaggio fuori al campus federiciano.
“Rivendichiamo la necessità di cancellare il numero chiuso – spiegano alla “Dire”-. Ogni anno ci raccontano che in Italia ci sono troppi medici, che è necessario dare priorità al merito, che i posti sono limitati. Ma la verità è che il numero chiuso sbarra la strada a migliaia di ragazzi delle classi popolari che non possono permettersi la preparazione per il test.
“Questo Paese ha bisogno di medici, ma di medici qualificati e adeguatamente formati – ha replicato la docente di Farmacologia Antonella Scorziello, presidente della commissione esaminatrice, interpellata dalla Dire -. La polemica relativa al numero chiuso si ripresenta ogni anno. Le regole sono ministeriali, ma da parte nostra sottolineiamo che la Federico II quest’anno mette a disposizione un numero di posti superiore rispetto a quello dello scorso anno ed è al pari con la disponibilità di posti delle altre città italiane. I numeri sono in linea, anzi forse a Napoli ci sono più posti. C’è la volontà di provare ad allargare l’offerta, tuttavia non bisogna trascurare la qualità della formazione. È per questo che il numero chiuso esiste ancora ed ha il suo significato”.
Articolo pubblicato il: 3 Settembre 2021 16:48