Tim ha comunicato ai sindacati l’imminente avvio della cassa integrazione. Dovrebbe riguardare, secondo quanto si apprende, 3-4 mila persone. “Ieri mattina l’azienda ha informato i segretari generali che partirà unilateralmente la richiesta di procedura di cassa integrazione”, riferisce all’ANSA Salvo Ugliarolo, segretario generale Uilcom Uil.
Il 2018, è emerso intanto dalla comunicazione sulla trimestrale diffusa ieri sera da Tim, si apre ‘segnato’ dalla multa per la presunta infrazione della norma ‘Golden Power’ ma anche con segnali forti di una nuova governance: tagliando i compensi dei consiglieri, creando un comitato dedicato, pone più attenzione alle operazioni con parti correlate, e con la fine della ‘direzione e coordinamento’ da parte di Vivendi. I conti sono invece in linea con le attese degli analisti: ricavi per 4,7 miliardi (-1,6% e +2,7% su base organica), ebitda a 1,9 miliardi (-4,9% ma -1,8% su base organica) che “sconta l’effetto degli oneri operativi non ricorrenti pari a 95 milioni di euro, principalmente connessi all’accantonamento a copertura della sanzione da 74,3 milioni” peraltro “già contestata da Tim e per la quale a breve presenterà ricorso” sottolinea l’azienda.
Il cda ha preso atto che “risultano venute meno le ragioni per considerare Vivendi soggetto esercente attività di direzione e coordinamento su Tim” e
Il comitato per il controllo e i rischi è presieduto da Paola Giannotti, e composto da Gubitosi, Ferrari, Marella Moretti. Infine il comitato per le nomine e la remunerazione è presieduto da Alfredo Altavilla e composto da Paola Bonomo, Rocco Sabelli e Michele Valensise. Altra novità in tema di governance è l’assenza di un Lead Independent Director, “tenuto anche conto – spiega l’azienda – della qualificazione del presidente del consiglio di amministrazione quale consigliere indipendente”.
“La composizione dei Comitati, le determinazioni relative alla Corporate Governance e il risparmio identificato nei compensi dei Consiglieri sono la certificazione del percorso avviato da questo CdA verso la trasformazione di Tim in una public company focalizzata nel conseguire i risultati promessi al mercato” ha commentato Conti. Tornando ai conti l’utile del primo trimestre 2018 attribuibile ai soci della controllante si attesta a 216 milioni di euro. Il dato comparabile – precisa la nota – è pari a 250 milioni di euro (+25% rispetto ai 200 milioni di euro nel primo trimestre 2017). In particolare guardando ai ricavi “al positivo andamento dei ricavi della Business Unit Domestic (+62 milioni di euro) si è contrapposta la riduzione della Business Unit Brasile (-144 milioni di euro) interamente correlata all’effetto cambio negativo di 191 milioni di euro, in assenza del quale la crescita sarebbe stata pari a 47 milioni di euro”.
“I solidi risultati del primo trimestre 2018 sono trainati dalla performance positiva in Italia e dalla forte crescita del Brasile, a conferma che stiamo già raccogliendo i frutti dell’implementazione della nostra strategia DigiTIM”, ha commentato l’AD di TIM, Amos Genish che continua ad avere il supporto degli analisti che aspettano di vedere come procede il progetto di separazione della rete.
Articolo pubblicato il: 18 Maggio 2018 17:05