martedì, Dicembre 24, 2024

Traffico illecito di rifiuti: 8 misure cautelari eseguite dal Noe di Caserta

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Caserta: i Carabinieri del Noe hanno eseguito otto misure cautelari nei confronti di titolari ed operai di una azienda di San Tammaro per traffico illecito di rifiuti.

All’esito di una articolata indagine, convenzionalmente denominata dagli inquirenti “Dirty Iron”, relativa all’illecito smaltimento di rifiuti speciali, coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica – DDA – di Napoli –, in data odierna, i Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale, hanno dato esecuzione:

  • all’ordinanza di applicazione di otto misure cautelari personali, disposta dal GIP presso il Tribunale di Napoli;
  • al decreto di sequestro preventivo, disposto dallo stesso GIP di un opificio industriale e di due automezzi.

La Procura della Repubblica – DDA – di Napoli procede per i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere, falso, gestione illecita di rifiuti, ipotizzati, nella fase delle indagini a vario titolo, nei confronti dei titolari ed operai di una azienda di San Tammaro.

I provvedimenti in questione traggono origine da una complessa e puntuale attività investigativa, delegata dalla Procura della Repubblica – DDA – di Napoli ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Caserta, che ha consentito, al termine di accurate indagini, di documentare la commissione di una serie di condotte aventi ad oggetto lo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti ferrosi, all’interno di un impianto di stoccaggio, gestito dalla società Sider Recuperi s.r.l. di San Tammaro.

Nel dettaglio, i rifiuti, una volta “transitati” per l’impianto di stoccaggio, venivano “ripuliti” e “regolarizzati documentalmente”. Sono stati acquisiti, nella fase delle investigazioni, presso l’impianto, fatture e formulari di identificazione del rifiuto, apparsi redatti “ad hoc”, in quanto riportanti false indicazioni sulla reale provenienza e trasporto dei rifiuti ferrosi ed i quantitativi effettivamente incamerati. I molteplici servizi di pedinamento realizzati dai militari del NOE davano contezza, infatti, di numerosi conferimenti di rottami ferrosi, non ufficiali, da parte di piccole imprese, e con automezzi peraltro sprovviste delle necessarie autorizzazioni al trasporto dei rifiuti.

Tale attività criminosa, continuativa, ha visto il coinvolgimento dell’intero management della Sider Recuperi, che, in tal senso, avrebbe costituito una ben organizzata associazione a delinquere, avente quale scopo lo smaltimento illecito dei rifiuti ferrosi – stimato in centinaia di tonnellate – con conseguenti illeciti proventi pari, nel periodo monitorato, a circa 175mila euro. Lo stesso GIP, nel contesto delle motivazioni a supporto del provvedimento cautelare, con riferimento alla continuità della condotta, sottolinea come la Sider “opera principalmente “come non può” e solo occasionalmente “come può”, in quanto le dinamiche delittuose erano tutt’altro che isolate.

Contestualmente all’applicazione delle misure cautelari personali, il NOE di Caserta ha proceduto al sequestro dell’impianto della Sider e due autocarri con i quali venivano effettuati gli illeciti conferimenti, per un valore stimato di circa un milione di euro. Su disposizione dell’A.G. i cespiti sono stati affidati ad un amministratore giudiziario.

 

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