Sono sei le persone finite in manette, nella giornata di ieri, nell’ambito dell’inchiesta sull’illecito traffico di rifiuti speciali e pericolosi in Toscana. Le accuse, che hanno portato tutti agli arresti domiciliari, sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla Regione Toscana.
Ma ciò che più di tutto lascia senza parole sono le intercettazioni audio e video che hanno visto coinvolta una di queste persone, che, tra le risate degli altri, si esprimeva così: “Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa che i bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti”.
Oltre ai provvedimenti nei confronti degli indagati, sono state sequestrate anche due aziende, entrambe di Livorno: la Lonzi Metalli srl e la Rari srl.
Tra i rifiuti speciali, alcuni erano estremamente pericolosi e nocivi, come, ad esempio, stracci imbevuti di sostanze tossiche, filtri olio motore e toner, venivano miscelati con altri e mascherati come ordinari, per abbattere i costi di smaltimento.
Articolo pubblicato il: 15 Dicembre 2017 10:19