lunedì, Novembre 25, 2024

TRANSlucida: una mostra fotografica contro la cultura transfobica a San Domenico Maggiore

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

TRANSlucida: la mostra fotografica di Paolo Titolo (curata da Raffaele Loffredo) sarà in esposizione a Napoli presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore dal 15 novembre al 7 gennaio 2020.

TRANSlucida, la prima mostra personale di Paolo Titolo in Italia, a cura di Raffaele Loffredo, si colloca nell’ambito del protocollo d’intesa internazionale stipulato tra il Centro di Ateneo SInAPSI dell’Università Federico II di Napoli (di cui Paolo Valerio è presidente onorario) e il Centro Nacional de Educacion Sexual CENESEX di Cuba diretto da Mariela Castro.

Le fotografie dell’artista saranno esposte nei suggestivi spazi del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli dal 15 Novembre 2019 al 7 Gennaio 2020. La mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo e gode del patrocinio morale del Comune di Napoli.TRANSlucida: una mostra fotografica contro la cultura transfobica a San Domenico Maggiore Dopo L’Avana e Parigi “TRANSlucida” approda a Napoli con l’ambizione e l’obiettivo di fomentare sempre più l’integrazione sociale, contribuendo alla formazione delle coscienze collettive contro ogni tipo di discriminazione omofoba in opposizione alla cultura transfobica. “Translucido” è un corpo che lascia passare la luce e non permette di vedere ciò che c’è dietro. L’ambizione dell’artista è stata quella di palesare attraverso il mezzo fotografico ciò che è celato dietro i corpi delle persone transessuali, pregnanti di esperienze di vita, spesso di turbamenti e discriminazioni, ponendo l’accento sulle espressioni, gli sguardi, i colori e i contesti nei quali li ha ritratti. Non si avverte nelle immagini alcuna necessità di orpelli formali o estetici (abiti eleganti, trucchi ecc), l’obiettivo unico di Paolo Titolo è mostrare i soggetti realisticamente nella loro intimità, nelle loro umili abitazioni e con i loro oggetti quotidiani.

Le fotografie di Paolo Titolo sono ritratti antropologici che raccontano un messaggio che, secondo l’artista, deve avere l’ambizione di resistere al tempo, emozionare senza perdere la sua autenticità. La sua è una grammatica emotiva che scava nelle sensibilità, nelle speranze, nelle delusioni di esistenze che si mostrano fieramente nella loro vulnerabilità e verità, scevre di qualsivoglia sovrastruttura pregiudiziale.

Profilo dell’artista Paolo Titolo

Paolo Titolo, trasferitosi da molti anni a L’Avana, vanta una formazione da fotoreporter per il giornale “L’Ora” durante la quale ha sapientemente documentato gli effetti della Mafia in Sicilia, in particolare nella seconda metà degli anni 80. I suoi scatti appaiono inoltre in importanti riviste internazionali (New York Times, Der Spiegel, Stern, Mary Clare, Il Corriere della Sera etc.) producendo poi reportage fotografici in diversi paesi dell’Asia, America Latina ed Europa.

Successivamente, dopo un interesse per i rituali afro-cubani della Santeria cubana (Yoruba), dal 2013 comincia a documentare la vita e le condizioni delle persone Trans a Cuba coadiuvato anche dall’attività del CENESEX. Dal regalo del suo sedicesimo compleanno, una PENTAX MX, macchina fotografica darà inizio ai suoi primi lavori come fotoreporter e la partecipazione al progetto collettivo del movimento sociale “la rete”, che si occupava del fenomeno della Mafia ancor prima dell’organo ufficiale del PCI Partito Comunista Italiano (L’Ora).

I suoi lavori saranno oggetto di diverse esposizioni, tra cui, negli ultimi anni, in Francia (Parigi, MEP, mesón europea de la fotografíe) (Fundación Brongston), Messico (Guadalajara, Museo de las Artes ), Cina (Beijing, Teatro Nacional de Cina).

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