Settimana piena di eventi al Trianon Viviani. Si parte mercoledì 18 maggio, alle 21, con la sesta conferenza cantata “Le mille e una notte”, di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede, che tratterà il tema delle villanelle. Ospite della serata Lello Giulivo. Quindi, giovedì 19 maggio, alle 21, l’atteso concerto di James Senese, “James is back”.
La programmazione del teatro della Canzone napoletana prosegue con lo spettacolo di teatro-canzone “Captivo”, scritto, diretto e interpretato da Gianfranco Gallo, in scena venerdì 20 e sabato 21, alle 21, e domenica 22 maggio, alle 18.
Si chiude la settimana domenica 22 maggio, alle 11:30, con l’ultima conferenza cantata di Mauro Gioia, dedicata al tema della canzone, del cibo e dell’ecologia.
Le villanelle sono al centro del sesto e penultimo appuntamento de Le mille e una Napoli, il ciclo di “conferenze cantate” al Trianon Viviani di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede (mercoledì 18 maggio, alle 20). Nate da un’idea del direttore artistico Marisa Laurito, queste conversazioni-concerto vogliono narrare il fascino del capoluogo partenopeo e della sua cultura, tra canzoni, aneddoti e poesie.
Nel percorso musicale della serata, oltre alle classiche villanelle, come Madonna tu me fai lo scorucciato, Villanella ch’all’acqua vai e No police m’he entrato nella recchia, si ricostruirà come il genere abbia influenzato grandi autori, tra cui Gesualdo da Venosa. Oltre alla musica, saranno presentati al pubblico momenti di approfondimento tematici, dando spazio al raffinato epistolario tra Torquato Tasso e Monteverdi. Non mancherà il riferimento ai cunti del Pentamerone di Basile, profondamente influenzato dalle composizioni popolari.
Ospite speciale Lello Giulivo, cant-attore con una lunga pratica interpretativa delle villanelle. Con Francesca Colapietro (voce) e Mariano Bellopede (pianoforte e arrangiamenti musicali), sono in scena Luigi Fiscale (basso e contrabbasso) e Marco Fazzari (batteria). I testi sono di Carmine Borrino; la voce fuori campo di Gino Curcione.
James Senese in concerto al Trianon Viviani, con James is back, titolo che riprende quello del suo ventunesimo disco. Il sassofonista partenopeo, classe 1945, è da oltre cinquant’anni sulla scena, un’icona artistica che è ancòra un punto di riferimento per le nuove generazioni musicali che vogliono urgenza espressiva e zero compromessi.
In mezzo secolo di carriera Senese ha attraversato generi, epoche, mode, con una coerenza artistica e intellettuale mai corrotta da scelte commerciali. I suoi numi tutelari sono Miles Davis e John Coltrane.
Dagli Showmen con Mario Musella, i Napoli Centrale, le collaborazioni con l’indimenticabile l’amico Pino Daniele, passando anche per il sodalizio artistico e fraterno che lo ha legato a Franco Del Prete, James Senese ha suonato e cantato i vinti, quelli che non hanno mai avuto voce, con l’energia e la rabbia del suo sax e della sua voce, che hanno contraddistinto la sua produzione di un “Nero a metà”, fatta di coraggio e determinazione.
«Per James is back ho guardato un po’ dappertutto, per trovare una voce comune che potesse entrare nel cuore della gente: un concerto molto sofferto ma pieno d’amore. Ed è proprio l’Amore quello che io cerco in ogni momento della mia vita e della mia arte. Il lavoro che ho fatto è stato di cercare un unico suono: quello della verità, il mio essere nero e bianco… per potermi ritrovare, e rintracciare la mia identità».
Nel programma della serata spiccano pezzi particolarmente amati da Senese: «In brani come Je sone, scelto come primo singolo, James is back, L’America, ‘O meglio amico mio e Jesce fore si sente il soffio del mio cuore: sembrano canzoni ma vanno oltre e mi danno una carica emozionale notevole, rappresentando per me il presente ma anche il futuro, perché sono lo specchio della mia vita». Sul palco, James Senese è accompagnato da James Senese Jnc live.
Gianfranco Gallo torna al Trianon Viviani con Captivo, uno spettacolo di teatro canzone da lui scritto, diretto e interpretato. «Captivo vuol dire, oltre che cattivo, prigioniero – spiega l’artista – ed è un quadro espressionista costituito da personaggi teatrali e cinematografici legati dalla loro peculiarità di essere costantemente border line, sulla linea di confine tra Bene e Male e in cui lo stesso confine tra carceriere e carcerato fa chiedere chi imprigiona chi?».
La recitazione e l’interpretazione capovolgono ulteriormente le carte sul tavolo: si fa parlare Viviani come se fosse diretto da Kubrick e si riveste la violenza di genere di finto amore, fino a una tirata della Commedia dell’arte. Voci che cambiano, intenzioni inaspettate, personaggi capovolti.
In scena con Gianfranco Gallo, l’attrice Lisa Imperatore, il chitarrista solista jazz Antonio Maiello, che, con la sua musica, come un’onda densa e continua, asseconda la traversata, e il polistrumentista Michele Visconte.
Quinto e ultimo appuntamento di Mauro Gioia con il suo ciclo di Conferenze cantate, domenica 22 maggio, alle 11:30. Tra materiali d’archivio, incisioni rare che tornano in vita grazie all’ascolto dal vivo di 78 giri storici e brani iconici, il conferenziere-cantante Mauro Gioia e i suoi ospiti propongono per questa ultima puntata, il tema della botanica, ovvero della Canzone napoletana tra fiori, frutta e piante.
Mauro Gioia è accompagnato da Antonio Pascale, che è anche autore del testo, e da Giuseppe Burgarella al piano. Gli arrangiamenti sono di Gigi De Rienzo. Il visual di Giovanni Ambrosio. La produzione è di Musica per Roma.
Articolo pubblicato il: 17 Maggio 2022 16:47