C’è ancora sconcerto per quanto accaduto presso la Questura di Trieste nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre, quando due poliziotti, Pierluigi Rotta (34 anni di Pozzuoli) e Matteo Demenego (31 anni di Velletri) sono stati uccisi dai colpi delle loro pistole, sottratte dalle fondine da parte di due ladri arrestati quella mattina dopo il furto di uno scooter (un terzo agente è invece rimasto ferito). A sparare è stata una delle due persone che gli stessi poliziotti avevano portato in Questura, ovvero Alejandro Augusto Stephan Meran (29enne di nazionalità dominicana).
Il 29enne aveva chiesto di andare in bagno e una volta uscito è riuscito a impossessarsi della pistola di Rotta e ad ucciderlo, poi ha ucciso anche Demenego e si è fatto largo nell’atrio della questura con le pistole tolte alle vittime – particolare dedotto dalle immagini delle telecamere – prima di essere ferito all’inguine e bloccato da uno degli agenti della Mobile che rientrava in via Tor Bandena.
Secondo quanto si è appreso, investigatori e inquirenti troverebbero conferma di una lucidità dell’uomo anche nel fatto che l’ambulanza del 118 giunta con le auto della Volante e della Mobile a prendere i due fratelli dopo che erano stati chiamati da questi ultimi, non ha preso in carico Alejandro, proprio perché non avrebbe manifestato alcun problema. La lucidità e la consapevolezza dell’azione compiuta da Alejandro è uno degli elementi che avrebbe convinto il Gip a confermare la richiesta della Procura di una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Alejandro Augusto Stephan Meran è attualmente sorvegliato in maniera costante e discreta, giorno e notte, al sesto piano dell’ospedale di Cattinara a Trieste, dove si trova ricoverato nel reparto di Medicina d’Urgenza. L’uomo è in una stanza da solo, sorvegliato a vista da un agente della penitenziaria, che staziona con lui nella stessa stanza, e da altri tre poliziotti che controllano dall’esterno. Nessuno può avvicinarsi a lui se non personale medico.
“È da tempo che chiediamo a gran voce dotazioni idonee. Abbiamo bisogno di maggiori tutele -ha dichiarato Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), commentando l’omicidio dei due agenti di polizia nella Questura a Trieste- Siamo continuamente vittime di balordi. Questa è l’ennesima aggressione che contiamo dal 1° giugno, ma con un tragico epilogo che ci lascia sgomenti. Abbiamo bisogno di maggiori tutele mentre siamo in strada a rendere il nostro servizio alla comunità e servono pene severe per chi attenta alla nostra vita.
Articolo pubblicato il: 7 Ottobre 2019 10:55