MILANO – “L’introduzione della nuova regolamentazione sui contratti a termine ha avuto come primo effetto un disorientamento delle imprese e degli addetti ai lavori. L’introduzione delle ‘causali’, dei termini ridotti e dei limiti alla somministrazione di manodopera, ha inserito nella normativa non pochi motivi di incertezza, seppur mitigati dal periodo transitorio. Dal nostro osservatorio i dati che si rilevano dal primo periodo di applicazione della norma sono alquanto contrastanti”. Lo ha detto Maurizio Turrà, presidente di Federlavoro anticipando i temi del forum che si terrà domani venerdì 19 ottobre alle ore 14,00 nella Sala Sforzesca del “The Westin Palace” (Piazza della Repubblica, 20), promosso dall’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano.
“Si avverte negli imprenditori una scarsa propensione al rinnovo dei contratti a termine, che però in parte si trasformano in rapporti a tempo Turrà numero uno di Federlavoro -, la contrattualizzazione a tempo indeterminato è il vero obiettivo dalla nuova normativa. E’ chiaro che il prossimo passo dovrà essere un ripensamento complessivo degli incentivi alle imprese, che spingano gli operatori economici ad investire in rapporti stabili, specie se con una visione di sviluppo generale.
Auspichiamo interventi correttivi alla normativa anche in forma di defiscalizzazione e decontribuzione dei contratti stabili che possano bilanciare gli effetti disincentivanti appena descritti. L’intervento agevolativo, fermo restando il vincolo di bilancio, dovrebbe essere più ampio possibile e non limitato a categorie di lavoratori specificati (es. under 35 o over 50 ecc.).
La perdita di lavoro ha effetti devastanti sulla dignità di tutti i cittadini a tutte le età. I contratti di inserimento per i giovani vanno favoriti attraverso una spinta all’apprendistato – ha sottolineato il numero uno di Federlavoro – , anche incentivando possibilità di tirocini e stage; I contratti di ricollocazione, invece, non possono prescindere da percorsi di riqualificazione delle competenze dei lavoratori. Insomma un programma di politiche attive integrato Stato-Regioni, affiancato a misure di incentivo all’economia e alle imprese, possono creare le condizioni per il rilancio dell’occupazione nel nostro paese.
In questo ultimo aspetto le Agenzie per il Lavoro sono pronte a fornire il loro contributo, anche affiancando i Centri per l’Impiego nell’accoglienza e nella profilazione dei lavoratori. La stessa misura del ‘Reddito di Cittadinanza’ che sembra avere come unico anello debole la non immediata preparazione del sistema dei CPI, potrebbe utilizzare la rete già strutturata e sperimentata delle APL – ha concluso Turrà – , sia utilizzando le banche dati condivise, sia utilizzando il personale già qualificato ed addestrato nella gestione delle risorse umane.
All’incontro parteciperanno Nicola Maria Frangi (Consigliere Delegato Commissione Lavoro Odcec Milano);
Roberto Cunsolo (Tesoriere e consigliere delegato Economia e fiscalità del lavoro del Consiglio nazionale dei commercialisti); Fabrizio Daverio (Avvocato in Milano); Vincenzo Ferrante (Professore Ordinario di Diritto del Lavoro Università Cattolica del Sacro Cuore); Loris Beretta (Commissione Lavoro Odcec Milano); Gianfranco Cassano (Presidente Commissione Lavoro Odcec Milano); Pietro Martello (Presidente Tribunale del Lavoro di Milano); Federico Pagliacci (Commissione Lavoro Odcec Milano); Vittorio Sarti (Segretario Responsabile UILM Milano); Annalisa Cerbone (Responsabile di Agenzia APL Agenzia per il Lavoro).