Con il titolo “Rimettetevi comodi”, Gino Rivieccio, con l’attenta regia di Enzo Liguori e la compagnia di una cantante, acrobata e ballerina, come Federica Avallone, ha presentato uno show capace di confermare lo stato di grazia di un attore comico e autore.
Puntando sulla sua collaudata comicità, aggiungendo al mix proposto il valore aggiunto di canzoni come “I’ve got you under my skin”, eseguite con l’accompagnamento della Minale Band, Gino Rivieccio alla prima dell’Augusteo ha portato tra il pubblico una stand-up comedy pronta a mirare direttamente al cuore.
Con il titolo “Rimettetevi comodi”, quasi come il seguito di quel “Mettetevi comodi” del 2005, Rivieccio, con l’attenta regia di Enzo Liguori e la compagnia di una cantante, acrobata e ballerina, come Federica Avallone, ha presentato uno show capace di confermare lo stato di grazia di un attore comico e autore, che sembra nato per conversare con il pubblico.
Ed è con queste premesse che nello storicizzato spazio di piazzetta duca d’Aosta, lo spettacolo ha ribadito i pregi di un artista, con il pallino dello chansonnier, da sempre teso verso una dimensione fatta riflessioni e di sane e pulite risate. Ricordando la pandemica sosta forzata, passata alla storia come lockdown, con il suo invito a rimettersi comodi su quelle poltrone che tanto hanno lavorato durante il triste isolamento, Gino Rivieccio ha passato al setaccio argomenti e tematiche capaci di spaziare dal potere dei social alla politica fino a giungere ai tic dei napoletani di oggi, vittime di un presente sempre più deviante e corrotto.
Un spettacolo, in pieno stile Rivieccio, capace di trasformarsi in una salvifica terapia di gruppo contro i mali della vita moderna. Un lavoro pungente e comico al tempo stesso che, farcito dalla potenza musicale dei dodici professori d’orchestra all’opera sul palco e dalla bravura della performer Avallone, ha parlato di tutte le distorsioni della nostra civiltà. Conducendo il pubblico in un mondo dove tutto, pur facendo ridere a crepapelle, risulta motivo di profonde considerazioni, Rivieccio, ha pure fatto ritornare in scena, anche se in maniera informale, alcuni dei suoi personaggi cult come Bassolino, Pupella Maggio e il tassista di Capodichino.
Ragionando alla sua maniera sulle esaltazioni del presente, come quelle legate alla cucina stellata e ai grandi chef, il one man show Rivieccio ha portato tutti per mano in un mondo “seriamente” comico. In una dimensione ai confini dello spazio e del tempo, dove, proprio come avviene osservando chi cade rovinosamente, anche la drammaticità di certe situazioni diventa motivo di incontenibile spasso.
Al Teatro Augusteo si replica fino a domenica 26 marzo.