Oggi, giovedì 3 settembre 2020, si tiene il test d’accesso per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria, corsi a numero programmato nazionale assieme a Medicina Veterinaria, Architettura e Formazione primaria. Questa mattina le associazioni studentesche Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi hanno svolto un flash mob davanti all’Università Sapienza di Roma, al momento dell’ingresso in aula degli studenti.
“Nonostante il tema del superamento del Numero Chiuso per i corsi di Area Medica sia stato molto presente nel dibattito pubblico, ci troviamo ancora una volta ad assistere all’ennesima lotteria dei Test d’Accesso per i corsi a numero programmato nazionale – dichiara Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari – Un evidente segnale di quanto gli investimenti in Istruzione e Università e Ricerca siano soltanto promesse elettorali e frasi spot, che poi nella realtà non trovano mai applicazione, neanche dopo l’evidente crisi in cui il nostro Servizio Sanitario Nazionale si è venuto a trovare a causa della carenza di Medici, che manifesta ancor di più il fallimento del Numero Chiuso”.
“Per tutte queste ragioni come UDU e Rete degli Studenti Medi siamo scesi in piazza per ribadire quello che chiediamo da anni, cioè la necessità di superare il numero chiuso – concludono Gulluni e Allegretti – Chiediamo l’immediata abolizione del numero programmato per i corsi in Architettura e Formazione Primaria, dove da anni il numero di partecipanti al Test e assolutamente paragonabile o addirittura inferiore al numero dei posti messi a bando.
Pretendiamo un piano strutturato di interventi per superare nel medio periodo anche la programmazione per Medicina e Chirurgia e per Odontoiatria e Protesi Dentaria, prevedendo nel frattempo l’introduzione di un modello transitorio, che abbia l’obiettivo di arrivare alla totale apertura dei corsi dell’area medica con delle tempistiche chiare e brevi e con investimenti congrui alle peculiarità formative e didattica di tali corsi di studio.
Infine, è fondamentale l’immediato smaltimento dell’imbuto formativo post-laurea, attraverso l’adeguamento del numero di contratti di formazione specialistica di Area Medica al numero dei laureati dell’anno precedente, in modo da riassorbire tutti i laureati che non riescono ad accedere alle scuole di specializzazione a causa della carenza di borse. Basta numero chiuso e basta imbuti formativi! Stop al Test!”.
Articolo pubblicato il: 3 Settembre 2020 11:20