Nel corso della trasmissione radiofonica di Radio CRC si è parlato delle decisioni arbitrali avendo il supporto telefonico di Nicchi. Ecco le sue dichiarazioni:
Rizzoli e Rosetti non parlano più del VAR
“Sta andando molto bene, è uno strumento importante che porta benefici ma è migliorabile perché c’è da pochi mesi. I risultati ci vengono riconosciuti da tutto il mondo ed andrà avanti. Ci prendono come esempio a livello europeo”.
Ultimamente non interviene su episodi clamorosi e netti per il protocollo?
“Noi abbiamo l’obbligo di seguire il protocollo che è rigido e complicato. A fine stagione probabilmente verrà aggiustato. Si dovrà migliorare, ma quelli che vengono spesso classificati come errori non sono tali ed il VAR non può intervenire. In tanti casi però è stato di grande supporto”.
E’ sfuggito qualche episodio?
“A noi non sfugge niente, tutte le gare vengono riviste e ci sono le relazioni e vengono mandate ad un centro studi di una università svizzera per analizzare tutto e capire l’interpretazione giusta del protocollo. Si migliora, compresi gli operatori, perché gli arbitri decidono, è vero, ma lo fanno in base alle immagini che gli vengono proposte.
Trattenuta evidente su Mertes a Cagliari?
“Dell’episodio singolo non ne parlo, lo esaminerà chi di dovere”.
VAR ai mondiali. FIFA e Uefa la pensano diversamente.
“L’Uefa ha Europa League e Champions, ma se un paese non ha il VAR non puoi in due giorni andare lì e fare la strumentazione. E’ questa la differenza”.
Tra le risposte spicca quella del “protocollo rigido e complicato”. Peccato che ad inizio campionato non sembrava così. Gli arbitri, nel dubbio, ricorrevano allo strumento televisivo senza fidarsi troppo delle loro “impressioni” sul campo. È questo che è cambiato: ora si è tornati a dare fiducia alle valutazioni arbitrali e, dato che il protocollo dice chiaramente che è l’arbitro a dover chiedere l’aiuto del VAR o ascoltare il suggerimento dell’addetto, si è scelto la via “umana” invece di quella tecnologica. Ci hanno messo un po’ a capire dove c’era la possibilità di umiliare la tecnologia ma, alla fine, ce l’hanno fatta.
Nessuna decisioni fuori dalle regole per il fallo di mani di Bernardeschi; nessuna regola infranta per il rigore non dato alla Fiorentina, nessuno scandalo per il rigore non dato alla Lazio (tutti episodi favorevoli alla Juventus con il risultato in bilico e sfavorevoli al Calcio Napoli) o sul rigore non dato al Benevento contro l’Inter. Meglio difendere i più forti, quelli che comandano, quelli che possono “aiutarti” a far carriera o a farti diventare internazionale col loro peso politico. E la giustizia? Chi se ne frega… tanto siamo in Italia, Paese delle idee e soprattutto di chi è bravissimo a trovare i cavilli per eludere le regole.
Nulla di irregolare, ripeto, tutto secondo il “protocollo”. Così Nicchi afferma che a fine stagione “probabilmente verrà aggiustato”.
Nel frattempo hanno “aggiustato” il campionato umiliando uno strumento che poteva riportare, alla serie A, un pizzico di dignità e credibilità.
Complimenti davvero, w l’Italia.
Articolo pubblicato il: 6 Marzo 2018 18:01