Una famiglia con la EMME maiuscola: i racconti di Armando Grassitelli (vincitore del premio Troisi 2018 per la migliore scrittura comica inedita).
Una raccolta di sei racconti che intrecciano abilmente e con sana ironia il serio e il faceto, profilando al lettore personaggi che incarnano l’umano quotidiano di ogni famiglia, con tanto di problemi e tabù. Questo rappresenta Una famiglia con la EMME maiuscola di Armando Grassitelli, vincitore grazie al racconto che dà il titolo alla raccolta, del Premio Troisi 2018 per la migliore scrittura comica inedita.
Una grande soddisfazione per il 46enne scrittore napoletano, che ha raccontato a “2A News” la genesi di questo progetto (Diogene Edizioni): “I racconti hanno seguito strade autonome. Dagli undici metri (con al centro la passione dell’autore per il calcio, ndr) è una autoproduzione del 2017 nata dopo una partita del torneo degli avvocati, Claudio il cantante (storia di un cantante di successo degli anni ’80 la cui parabola si esaurisce fino a cadere nel dimenticatoio dei cantanti che hanno ballato per poche stagioni, ndr) è uscito su una antologia di scrittori campani della Historica Edizioni del 2017 e Il mistero del mancino (storia di un tennista mediocre che riesce ad arrivare ad un passo dal concretizzarsi del sogno della vita: partecipare agli Internazionali di Tennis di Roma, ndr) ha vinto un contest degli Internazionali di tennis 2018.
Dopo di che Una famiglia con la emme maiuscola nasce per il premio Troisi, ma prende le mosse da due post su Facebook scritti ispirandomi alle mie figlie, giuro. Ovviamente per il premio ho dato una forma più articolata e cinica, ho deciso subito di osare col grottesco, mi sono detto “o la va o la spacca”.
A completare la raccolta (presentata al recente Sorrento Festival di Ricomincio dai libri), L’affare del secolo (“nato letteralmente in bagno, davanti ad una scatola di cotton fioc. Non sono uno che si mette a tavolino, penso si sia inteso”), che narra le vicende di una coppia di scalcinati truffatori che si imbattono in loschi personaggi, i quali propongono loro un affare che potrebbe cambiare in meglio le loro vite, e L’amore è una palla (a spicchi arancioni), un racconto semibiografico (“diario ironico del mio amore”) nel quale l’’autore racconta la passione per la pallacanestro, narrando in chiave ironica le sue prime volte al Palazzetto, e ponendo in primo piano il viaggio di Forlì al seguito della Carpisa Napoli vincitrice della Coppa Italia del 2006. A distanza di cinque mesi, Grassitelli ricorda con grande emozione il momento in cui ha saputo di aver vinto il premio Troisi: “Ho ricevuto un SMS da Pino Imperatore (presidente della giuria del Premio, ndr) la Vigilia di natale, ancora oggi mi sembra un sogno. E si, mi ha cambiato la percezione di quel che faccio, vincere un premio così prestigioso in un certo senso mi obbliga a pensare se voglio “fare sul serio” oppure no. Ovviamente si, ma non credo di essere uno scrittore e basta, piuttosto un tizio che cerca di raccontare storie. Non a caso sto seguendo un corso di sceneggiatura, è il mio prossimo obiettivo”.
Armando Grassitelli e Michelangelo Iossa: insieme per “Love and Beatles” al Sorrento Festival di Ricomincio dai libri
Armando Grassitelli ha partecipato al recente Sorrento Festival di Rdl non solo come scrittore, ma anche come protagonista di Love and Beatles.
Un concerto-racconto all’interno della Chiesa dell’Addolorata (a cura dell’associazione Guapanapoli, di cui lo scrittore è fondatore), nel quale Grassitelli è stato affiancato da Michelangelo Iossa, insieme al quale ha proposto una critica ragionata dei brani più amati della discografia ufficiale dei leggendari Fab Four. Idea nata così: “Con Guapanapoli incaselliamo eventi culturali originali e “personali”, ovvero invitare gente che ci piace. Michelangelo Iossa, amico di vecchia data, mi dice che sarebbe uscito di lì a pochi mesi “Love”, il libro sui Beatles. Davanti ad un caffè, l’idea: e se ne facessimo uno showcase? Io ti faccio domande e tu racconti e canti. Dall’esordio del 2016 siamo, con quella di Sorrento, a 5 date con Guapa, e 50 complessive di Michelangelo da solo o con altri intervistatori. Ogni volta un successo, ogni volta –conclude Armando Grassitelli– niente più che un canovaccio sul quale lui distende il suo amore per i Beatles e io mi incuneo con qualche suggestione”.