Importante svolta energetica per l’Unione Europea. Dal prossimo primo settembre, le lampadine alogene verranno infatti rimosse dal mercato continentale, obbligando così i cittadini dei vari Stati membri a installare le luci a led.
Tale sostituzione era già prevista nel 2015, ma è stata rinviata dalla Commissione Europea all’autunno 2018, in modo da permettere una graduale rimozione delle lampade alogene ormai considerate inefficienti.
In particolare, la delibera Ue mette al bando le alogene con un indice di efficienza energetica inferiore a B, ossia le classiche lampadine alogene in vetro, non direzionali, con attacco a vite E27 o E14 che funzionano senza trasformatore, insieme alle lampadine alogene non direzionali con attacco speciale (G4 e GY6.35). Non saranno vietate invece le lampade alogene con prese R7 e G9 e almeno una classe energetica di C.
Alla base della decisione di eliminare le alogene vi è certamente il fattore risparmio energetico: il consumo di una lampada alogena è infatti più di 5 volte superiore a quella di un led.
Anie Confindustria spiega inoltre che ci sarà “un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo (48 TWh di energia elettrica) e consentirà di risparmiare circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno”.
Le lampadine a led costano di più ma, con in media una aspettativa di vita di circa 15-20 anni, una led ad alta efficienza permette di risparmiare fino a 115 euro, recuperando il costo entro un anno (come spiegato sempre da Anie Confindustria).
Articolo pubblicato il: 24 Agosto 2018 11:19