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Universiade: mille colori e il “sospeso” per la chiusura allo stadio San Paolo

Universiade Napoli 2019: altra grande festa al San Paolo per la chiusura dei Giochi universitari. Passaggio di consegne tra la città partenopea e la cinese Chengdu.

Proprio come l’apertura, anche la cerimonia di chiusura della 30ma Summer Universiade Napoli 2019 ha regalato mille colori e grandi emozioni. Lo stadio San Paolo ha di nuovo accolto più di 35mila spettatori per uno show ideato e prodotto da Balich Worldwide Shows, con regia di Stefania Opipari.

Sugli spalti il premier Giuseppe Conte, in pista l’ironia e l’energia dei The Jackal (presentatori dell’evento). Il filo conduttore della serata è stato il rito del sospeso, tipicamente napoletano, per cui lo spirito dello sport è andato di pari passo con la straordinaria accoglienza data dalla città agli atleti e le delegazioni. Colonna sonora sono poi state le voci di Livio Cori, Clementino e Mahmood, contornati dalle musiche di DJ Sonic. Grande emozione per l’inno di Mameli suonato dalla Giovane orchestra Scarlatti, oltre che per la chiusura sulle note di Napule è di Pino Daniele. E poi loro, gli atleti giovani e sorridenti, hanno sfilato tutti insieme per ringraziare Napoli, tra immancabili selfie e foto ricordo.

Splendido inoltre il passaggio di consegne tra Napoli e la città cinese di Chengdu, che ospiterà le Universiadi estive nel 2021. Il sindaco Luigi de Magistris ha consegnato la bandiera dei Giochi universitari al primo cittadino di Chengdu, seguito dalla presentazione della cultura cinese, tra l’esecuzione di ‘O Sole Mio da parte di tenori orientali, panda ballerini, danze tipiche e cantanti di punta della scena cinese. Da sottolineare gli interventi del commissario straordinario Gianluca Basile (con piccola gaffe nel ringraziare il premier Conte, chiamato non Giuseppe ma Antonio, come il nuovo allenatore dell’Inter) e del presidente della FISU, Oleg Matytsin. Quest’ultimo ha tenuto a rimarcare il grandissimo contributo dei volontari alla buona riuscita dell’evento.

Commozione per l’omaggio a Pietro Mennea, che esattamente 40 anni fa realizzò il record mondiale nei 200 metri all’Universiade di Città del Messico.

Il messaggio finale dei The Jackal chiude idealmente il percorso tracciato dalla cerimonia: “In un mondo che ci vuole divisi, l’unico modo per costruire qualcosa di veramente bello è restare uniti“, ricollegandosi così all’inizio con il mare di Napoli (idealmente racchiuso dal San Paolo) che si riempie di barche, pronte a riportare gli atleti a casa, mentre un piccolo “scugnizzo” legge la Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo.

Bella anche la scelta dell’italiana Daisy Osakue (medaglia d’oro nel lancio del disco) come portatrice della fiamma olimpica: il Vesuvio si spegne con un po’ di malinconia e nello stesso tempo con la gioia di una Napoli al centro del mondo dello sport per 10 giorni.

La cerimonia è stata trasmessa in diretta da varie emittenti private (tra cui Canale 21) e da FISU.TV (canale ufficiale della Federazione Internazionale Sport Universitari), mentre il servizio pubblico ha soltanto offerto una sintesi della serata su Rai 2 nel corso della Domenica Sportiva Estate.

Articolo pubblicato il: 15 Luglio 2019 10:43

Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.