Doppio lavoro: più di 400 docenti in tutta Italia sotto inchiesta per svolgimento di altre attività remunerative pur avendo scelto il “tempo pieno”.
Più di 400 docenti universitari dei dipartimenti di Architettura e Ingegneria di tutt’Italia sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza perché accusati di svolgere un doppio lavoro. Si tratta di professori che, pur avendo optato per il cosiddetto “tempo pieno”, quindi con divieto assoluto di svolgere altri lavori se non con esplicita autorizzazione del Rettore, si dedicavano ad altre remunerative attività. L’ipotesi del danno erariale, quindi, si concretizza sull’indennità in busta paga riconosciuta a chi svolge attività universitaria in esclusiva. Come riportato da Il Mattino, per quanto riguarda la città di Napoli, il primo screening del Nucleo di polizia tributaria (guidato dal colonnello Giovanni Salerno) ha riguardato le facoltà di Ingegneria e Architettura delle Università Federico II e Vanvitelli. Sotto esame sono state all’inizio le posizioni di 200 professori. Dalle verifiche, attraverso anche acquisizioni di documenti con la collaborazione delle strutture universitarie, sono stati individuati 15 docenti nella provincia napoletana. Secondo l’ipotesi fatta dall’accusa, essi svolgevano attività di consulenza per Comuni e società private su collaudi di strutture. Da qui la segnalazione al pm della Corte dei Conti della Campania, Ferruccio Capalbo. Da questa prima attività, che si è conclusa alla fine dello scorso anno, sono poi nate ulteriori indagini su deleghe della Corte dei Conti. Dopo Architettura e Ingegneria, da gennaio il Nucleo di polizia tributaria della GDF ha avviato verifiche anche per quanto riguarda le facoltà di Giurisprudenza, Medicina e Scienze politiche. Gli accertamenti sono ancora in corso e seguono gli stessi criteri delle prime indagini. Fino a questo momento, in tutta la Campania sono 49 i docenti universitari su cui la Corte dei Conti campana ha ricevuto segnalazioni dai diversi Nuclei di polizia tributaria.