La Federico II sarà centro ricerca per la fertilità: l’ateneo ha vinto una competizione globale, per cui Merck (multinazionale nei settori della sanità) ha deciso di investire a Napoli.
Nuovo successo per l’Università Federico II di Napoli. Al termine di una competizione globale aperta a tutte le università del mondo, l’Ateneo napoletano (che ha recentemente festeggiato 795 anni) è stato scelto dalla Merck, multinazionale scientifica e tecnologica nei settori della sanità, per ospitare due progetti innovativi nell’ambito della ricerca per la fertilità: il Fertility Training Center per la formazione di ginecologi ed embriologi provenienti da tutto il mondo e un hub tecnologico (che includerà tutte le attività di innovazione della divisione Fertility).
Con un investimento di oltre 3 milioni di euro, si cercherà quindi di promuovere l’innovazione nel campo della fertilità, per fornire procedure più sicure e più solide per favorirla. Il programma, realizzato grazie all’alleanza con Regione Campania e Federico II, prevede la creazione di una “rete collaborativa” basata su un approccio di Open Innovation con l’obiettivo di tradurre la scienza biomedica in applicazioni cliniche concrete, fornendo finanziamenti e supporto durante il processo di traslazione, caratterizzato da un approccio multidisciplinare e collaborativo. “Il MIP – spiega Salvatore Longobardi, Senior Global Medical Director Fertility Merck – supporta la ricerca nel campo della riproduzione umana nelle sue fasi iniziali, mettendo in contatto i partecipanti e i loro gruppi di ricerca con una gamma di esperti e di servizi innovativi, offrendo tecnologie all’avanguardia e supporto costante durante l’intera fase di sviluppo“.
La rete di saperi coinvolgerà medici, ricercatori, embriologi e ingegneri per testare approcci tesi a sviluppare e tradurre ricerca e tecnologie nella pratica clinica. La Federico II offrirà l’accesso ai servizi di biosensing, impianto e inseminazione su chip, bioreattoristica, consegna di agenti bioattivi mediante nanocarrier degradabili e nanoemulsione.
Grandi protagoniste saranno la facoltà di medicina e il Policlinico: “Innovazione tecnologica – sottolinea il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Vincenzo Viggiani – e formazione d’avanguardia arricchiscono il percorso che l’Azienda promuove per la tutela della salute riproduttiva, grazie al Centro di Riferimento Regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita, riconosciuto a livello europeo. Il Centro è particolarmente dedito alla preservazione della fertilità ed ha sviluppato una rete regionale di oncofertilità. Presso l’AOU, nell’ultimo biennio sono stati effettuati più di 2000 counselling, oltre 1000 crioconservazioni e in 1200 casi si è preservata la fertilità con trattamenti farmacologici“.