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Università, la protesta dei docenti va avanti

La protesta dei docenti universitari procede con più di 10000 adesioni. Rischio blocco anche per le sessioni d’esame di gennaio.

di Luigi Maria Mormone – Prosegue lo sciopero dei docenti universitari che dallo scorso 28 agosto ha registrato più di 10000 adesioni tra professori e ricercatori di 79 università (il doppio di quanti avevano firmato il manifesto dell’ex docente del Politecnico di Torino, Carlo Ferraro). Un quinto dell’intera docenza accademica italiana sta dunque denunciando in tal modo da un mese esatto ben cinque anni di blocco degli scatti salariali nei loro confronti. L’agitazione è scattata dopo la creazione del Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria, un comitato spontaneo di ricercatori e professori che ha creato a tal proposito un documento, firmato da quattro docenti di diverse Università italiane, il Politecnico di Torino, la Federico II di Napoli, l’Università di Bologna e Roma Tre. La gravità del momento si evince dal fatto che un simile tipo di protesta non accadeva in Italia da addirittura 40 anni. Molti appelli settembrini sono saltati e c’è il rischio che il blocco possa proseguire anche nel mese di gennaio, con gli studenti ancora una volta colpiti da questa protesta. E mentre a Torino molti docenti hanno scelto di fare lezione in piazza, il prossimo atto sarà quello di chiedere l’annullamento della riunione che la CRUI (Conferenza dei rettori universitari italiani) terrà il 5 ottobre, in cui si vorrà regolamentare lo sciopero.

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Redazione

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