Partono oggi nelle università italiane i test per i corsi di laurea ad accesso programmato per l’anno accademico 2018-2019. E proprio oggi c’è il test d’ingresso più atteso, quello per accedere alla facoltà di Medicina, per cui si è registrato un vero e proprio boom di iscrizioni.
Gli iscritti alla prova d’ammissione sono 67.005 ma i posti disponibili 9.779, motivo per cui tale test è anche quello più complesso da superare: meno di uno studente su sei ce la farà a superarlo e quindi avere la possibilità di entrare a Medicina.
Il “piano B” è la possibilità, offerta dai regolamenti, di seguire due insegnamenti di altri corsi di studio “di pari livello e di medesimo ordinamento” (Biotecnologie, Farmacia, Scienze biologiche, Ctf e Scienze motorie) e quindi poter sostenere comunque due esami di Medicina pur iscritti ad un’altra facoltà. Poi si può riprovare il prossimo anno il test e, in caso di passaggio, farsi riconoscere gli esami sostenuti. C’è poi chi opta per atenei stranieri, magari in vista di un successivo rientro in Italia.
In un’intervista al “Corriere della Sera”, Gaetano Manfredi, rettore della “Federico II” di Napoli e presidente dei rettori delle università italiane, ha sottolineato la volontà di chiedere un aumento dei posti disponibili per accedere a Medicina.
In molti non sono d’accordo col sistema del numero chiuso, tanto a Medicina quanto in altre facoltà italiane (come Architettura o Scienze della formazione). Come l’Udu, Unione degli universitari:
“Il numero chiuso, che escluderà oltre un milione di studenti dall’università, deve essere cancellato, tanto a livello locale, quanto a livello nazionale – sottolinea la coordinatrice nazionale Elisa Marchetti- Siamo di fronte ad un sistema irrimediabilmente compromesso.
Articolo pubblicato il: 4 Settembre 2018 12:31