Raffaella Mennoia è un personaggio molto conosciuto tra i fan di Uomini e Donne. La donna è, infatti, il braccio destro di Maria De Filippi da anni ormai e il suo lavoro con il programma è noto.
In occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, la Mennoia ha deciso di condividere una sua esperienza personale per sensibilizzare il pubblico sul suo profilo Instagram.
“Chi mi conosce sa che non parlo mai della mia vita privata. Tuttavia oggi voglio fare un’eccezione perché ieri è stata la Giornata Mondiale della Sclerosi multipla e dopo molti anni ho deciso di condividere con voi un’esperienza che mi ha profondamente toccato e che ha cambiato il corso della mia vita”.
“Anni fa, dopo alcuni disturbi fisici, mi è stata diagnosticata una malattia autoimmune chiamata polineuropatia. Questa malattia avrebbe portato gradualmente all’atrofia di alcuni muscoli e la diagnosi è stata molto spietata. Ho attraversato momenti molto bui e ho trascorso due anni di cure presso l’Ospedale Gemelli, dove ho ricevuto immonuglobuline e una forte terapia a base di cortisone”.
“Inizialmente ho deciso di non parlare della malattia perché ho capito che il dolore è qualcosa di molto personale e intimo. Tuttavia, mi rendevo conto che le persone ricoverate insieme a me non avevano gli stessi sintomi che avevo io, quindi ho deciso di indagare e di recarmi presso la Mayo Clinic, un ospedale di grande importanza all’estero. Dopo circa 15 giorni di ricovero, ho ricevuto una nuova diagnosi”.
“Fortunatamente, questa diagnosi ha escluso la malattia autoimmune. Ai tempi non mi sentii di denunciare i medici che hanno commesso errori nella diagnosi, anche se mi hanno causato gravi problemi fisici e psicologici a causa dei due anni di terapia a base di cortisone”.
“Oggi però voglio sostenere tutti coloro che vivono la malattia Sclerosi multipla e incoraggiare la ricerca scientifica per trovare nuove terapie e una cura definitiva. Ho deciso di condividere con voi questa esperienza così dolorosa perché spero che possa essere d’aiuto a persone che potrebbero trovarsi nella stessa situazione”.
“Questa esperienza mi ha reso particolarmente sensibile e vorrei che ci fosse maggior impegno da parte di tutti nel sostenere le donazioni per la ricerca su questa malattia. È una malattia devastante e solo chi ne soffre sa veramente cosa significhi. Spero che la mia testimonianza possa essere utile”.
Articolo pubblicato il: 3 Giugno 2024 23:42