Vaccinazioni, la copertura vaccinale migliora in tutta Italia, sia per i vaccini obbligatori come la polio e il morbillo che per quelli non obbligatori come l’anti-meningococco.
Il Ministero della Salute ha pubblicato i dati relativi alle vaccinazioni del 2017. La maggior parte delle regioni italiane, 11 su 21, raggiunge l’obiettivo di immunizzare almeno il 95% dei nuovi nati con il vaccino esavalente. Ma la copertura a livello nazionale è leggermente sotto questa soglia, pari al 94,5%: a trainare verso il basso sono aree tradizionalmente restie alle vaccinazioni come Bolzano, ma anche Friuli Venezia Giulia e Sicilia, insieme a Marche e Abruzzo.
I risultati sono – sottolinea il Ministero della Salute – una conseguenza del ‘cambio radicale di approccio’ nel nostro Paese, sul fronte dei vaccini, dopo l’estesa epidemia di morbillo, che nel 2017 ha causato quasi 5.000 casi, di cui oltre 300 tra operatori sanitari, con 4 decessi. Un cambio di passo che ha coinciso con l’approvazione del decreto-legge 7 giugno 2017, n.73, convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n.119, che ha aumentato il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10, estendendo l’obbligo a vaccinazioni raccomandate già presenti in calendario dal 1999.”
Infatti, la copertura nazionale a 24 mesi (relativa ai bambini nati nel 2015) nei confronti della polio si avvicina al 95% (94,54%) guadagnando un +1,21% rispetto al 2016, e con 11 regioni che superano il 95%; l’aumento è ancora più marcato nel caso della copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo, che arriva al 91,68%, con un +4,42% rispetto all’anno precedente.
Migliorano anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica (88,4% nel 2016 vs 90,84% nel 2017) e anti-meningococcica C (80,7% nel 2016 vs 83,06% nel 2017).
“Le coperture vaccinali rappresentano l’indicatore per eccellenza delle strategie vaccinali, poiché forniscono informazioni in merito alla loro reale implementazione sul territorio e all’efficienza del sistema vaccinale – dicono dal Ministero. – Sebbene universalmente la vaccinazione sia considerata uno strumento straordinariamente efficace e sicuro per la prevenzione delle malattie infettive, dal 2013 al 2016 le coperture vaccinali hanno mostrato un trend in diminuzione, scendendo ben al di sotto della soglia del 95%, raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per limitare la circolazione di questi virus e batteri nella collettività“.
“È un momento di bilancio, – ha detto la ministra Beatrice Lorenzin alla presentazione dei risultati. – I dati relativi al 2017 sono confortanti per quanto riguarda le fasce 0-6, dove era la parte più stringente della norma. Ci aspettiamo un incremento ulteriore dalla prima parte del 2018. La maggior parte delle regioni ha raggiunto incrementi notevoli, anche se rimangono 5 regioni, la provincia autonoma di Bolzano, la Sicilia, le Marche, l’Abruzzo e il Friuli Venezia Giulia, in cui si registra ancora una forte resistenza alla vaccinazione“.