“Siamo ancora in piena pandemia e bisogna evitare che si strumentalizzi ciò che ci permette di tornare alla vita prima del 2020. L’obbligo vaccinale è stata una strada esplorata ma non messa in campo. Il green pass vuol dire lasciare la libertà di fare il vaccino ma si tutela la vita di tutti estendendolo nei luoghi comuni”. Lo ha detto il Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Poi ha aggiunto: “I tamponi salivari riguardano gli studenti dai 6 ai 12 anni. Sono minori e quindi abbiamo la necessità di raccogliere il consenso e la presenza del genitore o meglio ancora se il genitore può procedere al tampone sul bambino. Il rispetto della privacy e del minore rende più complessa la procedura. Oggi consegneremo i tamponi alle scuole pilota ed entro venerdì ritireremo i tamponi per essere processati. Lo faremo in 15 giorni cambiando gli istituti pilota e capendo così se è possibile individuare positivi asintomatici”.
E ha sottolineato: “Sono quasi 600 giorni dalla pandemia e 9 mesi dalla campagna vaccinale. Gli operatori sanitari hanno imparato tanto e si contagiano molto meno, sono vaccinati e hanno un maggior aiuto per evitare di potersi contagiare. Visto che il Cts ha espresso un parere sulla terza dose bisogna dare un altro aiuto all’organismo ma, al momento non ci risultano picchi di contagio”.
Infine, il dirigente ha spiegato come saranno riorganizzati gli hub vaccinali: “Dal I ottobre chiude la Stazione Marittima e bisognerà capire se lasciare aperto Capodichino ma manterremo aperti tutti gli altri centri vaccinali. La reazione al green pass obbligatorio dal 15 ottobre come Asl Napoli 1 non la vedo ancora, noi ci aspettiamo ben altra risposta in questa città”.
Articolo pubblicato il: 21 Settembre 2021 15:34