sabato, Novembre 23, 2024

Virus Respiratorio Sinciziale e la bronchiolite: sintomi, diagnosi e cura

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Maria Sordino
Maria Sordinohttps://www.2anews.it
Maria Sordino - cura la pagina della sanità, sociale, attualità, è laureata in Scienze Biologiche, scrittrice.

Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è la causa più comune di bronchiolite, un’infiammazione delle piccole vie aeree dei polmoni, che si manifesta in genere nei bambini sotto i due anni, anche se è più frequente tra i 2 e gli 8 mesi.

Il Virus Respiratorio Sinciziale, detto anche VRS, è un virus molto diffuso e contagioso, che si diffonde tra i piccoli pazienti soprattutto nei mesi invernali. Si trasmette con l’inalazione di goccioline provenienti da uno starnuto o dalla tosse, oppure per contatto diretto con le secrezioni nasali infette. Dopo circa quattro, sei giorni dal contatto si sviluppa l’infezione, i cui sintomi sono inizialmente molto simili a quelli di un raffreddore.

Quando bisogna preoccuparsi?

La maggior parte dei bambini viene infettata almeno una volta nei primi due anni di vita, ma non sempre sviluppa sintomi importanti.

Poichè la prima infezione potrebbe non immunizzarli completamente, potrebbero reinfettarsi, anche se le infezioni successive in genere sono più lievi.

A maggior rischio di infezione grave sono i neonati e i bambini più piccoli, quelli prematuri e i più fragili, perché affetti da una malattia polmonare cronica, o da malattie cardiache e neuromuscolari.

In genere la forma respiratoria grave, la bronchiolite, richiede l’ospedalizzazione per aiutare il bambino a respirare.

I sintomi

I sintomi più comuni sono nasino che cola, febbre e tosse, brevi apnee, sibili durante la respirazione, svogliatezza, inappetenza, respiro affannoso, e nelle situazioni più gravi, cianosi (le labbra del piccolo diventano blu a causa della difficoltà respiratoria).

Diagnosi

La diagnosi non è semplice, visto che i sintomi del Virus Respiratorio Sinciziale assomigliano a quelli di altre infezioni. La malattia in altri membri della famiglia o all’asilo e il periodo dell’anno (mesi più freddi) possono aiutare il pediatra. In alcuni casi un tampone nasale o salivare può mostrare la presenza del virus.

La cura

Non essendoci farmaci specifici, la cura si basa sul trattamento dei sintomi: se c’è insufficienza respiratoria, al bambino verrà dato ossigeno supplementare, per la disidratazione verranno infusi liquidi per via endovenosa, per alimentare il piccolo si utilizzerà il gavage, infine nelle situazioni più impegnative si utilizzeranno farmaci broncodilatatori per aerosol e farmaci antivirali nei casi più gravi.

Come proteggere i bambini, soprattutto i più fragili?

Per proteggere i bambini è importante che tutte le persone che entrano in contatto con loro si lavino sempre le mani con acqua calda e sapone prima di toccarli. Inoltre è importante tenerli lontano dal fumo e dalle aree affollate come i centri commerciali.

Eventualmente per i bambini più fragili andrà consultato il pediatra per valutare l’inserimento al nido nel periodo epidemico.

Un ultimo punto di attenzione: il virus si trasmette anche agli adulti, che possono diventare involontari portatori, a volte anche asintomatici.

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