Stabilimento Whirlpool di Napoli: nel corso di un incontro al Mise l’azienda ha comunicato l’avvio dell’iter per 340 licenziamenti.
Una triste notizia per i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli. La multinazionale ha infatti deciso di avviare le procedure di licenziamento collettivo per i 340 operai dello stabilimento di via Argine. L’annuncio è stato fatto dai vertici dell’azienda nel corso dell’incontro on line convocato dal Mise, al quale hanno partecipato anche i sindacati. L’iter sarà avviato giovedì 15 luglio.
“Nel corso della procedura, della durata massima di 75 giorni – si legge in una nota – i lavoratori percepiranno la normale retribuzione. L’azienda ha informato i sindacati della possibilità di trasferimento presso la sede di Cassinetta di Biandronno (Varese) e, per coloro che lasceranno volontariamente l’azienda nel corso della procedura, è previsto un trattamento economico di uscita”.
L’incentivo di cui si parla nel comunicato è di 85mila euro. L’azienda si è difesa sostenendo che lo stabilimento di Napoli è ormai “insostenibile”. Durissima la reazione dei sindacati, con i lavoratori riuniti in assemblea: “Le lavoratrici e i lavoratori di Napoli risponderanno con forza e con iniziative esemplari – dichiara Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli – con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo annunciata oggi da Whirlpool, il dialogo con l’azienda da questo momento si interrompe.
Ci aspettiamo un’iniziativa forte da parte del governo. Il governo non può limitarsi a prendere atto, deve intervenire”. La vertenza che riguarda i 340 lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine va avanti da più di due anni. Lo stabilimento è stato chiuso lo scorso 31 ottobre, dopo infinite trattative al Ministero dello Sviluppo Economico, presìdi degli operai allo stabilimento, scioperi, blocchi stradali e gli interventi della Regione Campania (pronta a mettere a disposizione fino a 20 milioni di euro per invitare l’azienda a restare) e del Comune di Napoli per far cambiare idea ai vertici della multinazionale, che al momento resta ferma sulle sue posizioni.
“Napoli non molla” (recita il famoso slogan degli operai dello stabilimento di via Argine), ma sembra purtroppo chiaro come il futuro di 340 lavoratori, i quali stanno rivendicando da più di due anni il rispetto degli accordi di ottobre 2018, sia amaramente appeso a un filo.