Una giornata delicatissima quella di ieri, martedì 4 giugno, per lo stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli. Durante l’incontro tenutosi al Mise, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha utilizzato toni forti contro i vertici dell’azienda nel corso del tavolo di confronto sulla decisione della multinazionale americana di voler cedere il sito di Napoli. Secondo il vicepremier, come ricordato dai sindacati, dal 2014 l’azienda ha intascato 27 milioni di euro di fondi pubblici:
E a questo punto, nel caso in cui la multinazionale decidesse di abbandonare o chiudere lo stabilimento di Napoli, lo Stato potrebbe revocare 8 milioni di euro di incentivi al gruppo Whirlpool, i cui vertici avevano firmato nello scorso ottobre un piano per rilanciare la produzione italiana con un investimento da 250 milioni (17 in Campania, tra Napoli e Carinaro).
Governo, sindacati e azienda torneranno ad incontrarsi tra una settimana. Ma, a quanto pare, i margini sembrano pochissimi: “Non vogliamo chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo”: queste le parole a quanto riferiscono fonti sindacali, dell’Ad Whirlpool Italia, Luigi La Murgia, secondo il quale ad oggi “una soluzione non l’abbiamo”.
Il confronto al Mise ha comunque ridato speranza ai 450 lavoratori che da una settimana presidiano la fabbrica di via Argine, che hanno apprezzato le parole del ministro Luigi Di Maio: “Il Ministro ha detto che non si possono stracciare gli accordi presi con il Governo -dichiarano a “Il Mattino” i dipendenti-
Foto in evidenza: “Radio Colonna”
Articolo pubblicato il: 5 Giugno 2019 11:04