Giornate sempre più calde per le sorti dello stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli e, soprattutto, per il futuro di 430 lavoratori. Oggi, mercoledì 9 ottobre, il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, hanno incontrato i segretari generali di Fim, Fiom, Uilm, Uglm sulla vertenza che dura ormai da mesi:
“Faremo il possibile e vorrei dire anche l’impossibile -ha detto Conte a Palazzo Chigi- L’azienda è disponibile a riprendere il confronto ed è pronta a considerare la sospensione della procedura di cessione di ramo d’azienda ex art.47 fino a e non oltre il 31 ottobre. Il governo è determinato a mettere in campo tutte le azioni necessarie, per quanto di propria competenza, per mantenere questo presidio industriale”.
Si tratta dunque di uno scenario che non piace al Governo (che ritiene tale decisione “non soddisfacente e non risolutiva”), né al sindaco di Napoli Luigi de Magistris (“Sono molto, molto preoccupato, devo capire se quando si firma un accodo ha più valore la voce del Governo o quella di una multinazionale”) né tantomeno alle sigle sindacali, le quali bocciano tale proposta e chiedono il ritiro della procedura di cessione dello stabilimento di Napoli agli svizzeri di Passive refrigeration solutions (Prs), considerata dai vertici Whirlpool l’unico modo per salvare lo stabilimento di via Argine attraverso la riconversione.
I sindacati chiedono inoltre il rispetto degli accordi presi l’anno scorso: “Si tratta di una sospensione a orologeria. Non serve a nulla: Whirlpool rispetti l’accordo del 2018 e rilanci il sito di Napoli”.
Articolo pubblicato il: 9 Ottobre 2019 18:14